L’Inter di Conte ha due problemi, e uno è completamente inaspettato
La seconda Inter di Conte non sembra nemmeno la brutta copia della prima. In questo avvio di stagione 2020/21, tra molte difficoltà, sono due i problemi più evidenti. E uno è completamente inaspettato.
PROBLEMI – L’Inter 2020/21 di Conte ha due problemi estremamente evidenti. E suona quasi ridondante sottolinearli. Ma sono anche i due aspetti su cui il tecnico deve necessariamente lavorare. Per tornare a improntare il suo calcio riconoscibile, e per puntare a vincere. Alla versione di Conte che vuole godersi il percorso inizia a non credere più nemmeno lui. L’allenatore nerazzurro è nato per vincere, ed è stato assunto da Suning proprio per quello.
TATTICA – Il primo problema visibile in questa Inter di Conte è l’aspetto tattico. L’aver tolto il regista dal centrocampo in favore di un approccio più votato all’attacco sta creando squilibri enormi. Lo si è visto anche ieri sera, coi trequartisti del Real Madrid liberi di agire alle spalle della linea media nerazzurra. I due interni dell’Inter non riescono ad assorbire le avanzate avversarie, e hanno una preoccupante tendenza ad allargarsi verso gli esterni. In questo modo si svuota la fascia centrale del campo, dove gli avversari trovano un’autostrada verso l’area nerazzurra. L’eventuale ritorno di un play basso sarà sufficiente a ristabilire gli equilibri di squadra?
PSICOLOGIA – Ma è un altro l’aspetto lacunoso di quest’anno, ben più preoccupante. Ed è la motivazione. Conte non è solo un grande allenatore di campo, ma anche un leader riconosciuto dallo spogliatoio. Sono già nella leggenda le parole dette all’intervallo del derby di ritorno della scorsa stagione, con la squadra sotto per 0-2. E’ bastato ricordare ai suoi chi fosse la squadra più forte, per infondere la furia necessaria a ribaltare la gara. Ma, più in generale, l’Inter di Conte ha quasi sempre dato l’impressione – lo scorso anno – di essere mentalmente sul pezzo. Quest’anno, invece, gli elementi in campo paiono sgonfi, svuoti, demotivati. Colpa forse dell’approccio più morbido adottato da Conte? Non è dato sapersi, ma una cosa è certa: a cambiare dev’essere innanzitutto l’atteggiamento degli uomini in campo. Le vittorie vanno costruite con coraggio e convinzione, lasciando da parte supponenza e leggerezza.