Inter, Conte “alla Spalletti” con Perisic? Due motivi. Su Icardi tutto chiaro
L’Inter ha salutato Luciano Spalletti e si prepara ad accogliere Antonio Conte. Il neo tecnico nerazzurro ovviamente avanzerà le sue richieste e una di queste è l’addio di Mauro Icardi (vedi articolo). Anche Ivan Perisic è in dubbio, ma il croato potrebbe ancora avere qualche freccia al suo arco
NO ALLE PRIME DONNE – L’Inter riparte da Conte dopo due stagioni con Spalletti, che ha riportato i nerazzurri in Champions League dopo anni di assenza. Naturalmente l’ex tecnico del Chelsea farà le sue scelte e avanzerà le sue richieste, qualcuna si sa già e la dirigenza nerazzurra ci sta lavorando. Innanzitutto Barella, vera e propria priorità di Conte (QUI la situazione) ed Edin Dzeko, che presto potrebbe mettere nero su bianco l’accordo con l’Inter (vedi articolo). L’arrivo dell’attaccante bosniaco vuol dire Mauro Icardi con un piede e mezzo fuori dall’Inter. Nonostante la sua volontà, che è quella di rimanere, Conte sembra davvero intenzionato a privarsi del numero 9. Il suo atteggiamento da prima donna non è piaciuto né a lui né alla dirigenza, Beppe Marotta in primis e dunque la sua permanenza è davvero complicata.
POTERE DI PERSUASIONE – Discorso diverso per Ivan Perisic. Il croato lo scorso gennaio si è praticamente messo sul mercato, con l’Arsenal che lo ha prima sedotto e poi abbandonato. Perisic si è dunque rimesso a disposizione dell’Inter e di Spalletti, ma il futuro rimane comunque incerto. Non è un mistero la sua passione per la Premier League così come non è un mistero il suo rapporto un tantino freddo con l’ambiente nerazzurro, ma Conte potrebbe fare la differenza così come la fece a suo tempo Spalletti. Le motivazioni sono essenzialmente due: prima di tutto l’ex C.T. dell’Italia ha sempre apprezzato i giocatori con caratteristiche simili a quelle del nazionale croato, che può assolutamente tornare utile per l’idea di calcio di Conte; in secondo luogo Perisic si allena sempre intensamente, aspetto che il tecnico italiano apprezza e pretende dai suoi giocatori. È l’atteggiamento il suo vero punto oscuro, a volte troppo altalenante e passivo. Conte però saprebbe lavorarci.