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Inter, che mercato sarà nel 2021? Il punto sul centrocampo

La sessione di mercato dell’estate 2021 sarà molto importante per l’Inter. Analizziamo quali interventi saranno necessari a centrocampo.

FULCRO CENTRALE – Il centrocampo è il reparto focale del gioco dell’Inter (sebbene il concetto potrebbe essere più ampio). E sulla carta è quello che richiede meno interventi, a differenza di difesa e attacco. Per le cinque posizioni della sua linea mediana, Antonio Conte può affidarsi a ben undici giocatori. Quattro per le corsie esterne, e addirittura sette per i tre posti centrali. Eppure non è tutto oro quel che luccica, come si sta vedendo (ancora) in questa stagione. Una rosa più lunga dell’anno scorso, unitamente alla possibilità di usare cinque sostituzioni, sembrava finalmente aver ampliato le opzioni dell’Inter. Un’illusione a cui Conte ha dovuto rinunciare più presto del previsto.

DEGENZE – Partiamo innanzitutto dalle situazioni più palesi, che hanno a che fare con le condizioni fisiche di alcuni elementi. Matias Vecino deve ancora disputare il primo minuto ufficiale in stagione (quando tornerà?). Stefano Sensi, dopo un inizio di stagione confortante, è invece ricaduto in un abisso di insicurezza e inaffidabilità, mentale prima ancora che fisica; per lui appena 25 minuti di media in 13 presenze stagionali. Questo riduce già di due le opzioni per la mediana di centrocampo, dove Nicolò Barella e Marcelo Brozovic stanno facendo (ancora) gli straordinari. A fine stagione sarà quindi necessario fare il punto della tenuta fisica di Vecino (vicino ai 30 anni) e di Sensi, che di fatto non gioca con regolarità dall’ottobre 2019. Potrebbero rimanere come riserve di lusso di questa Inter?

PROBLEMA RISOLTO – C’è poi la questione che riguarda Christian Eriksen. A dicembre il danese era ufficialmente sul mercato, ad annunciarlo era stato proprio Giuseppe Marotta. Poi, prima dell’ottavo di Coppa Italia contro la Fiorentina, arriva l’inaspettata svolta. Conte lancia Eriksen dal 1′ al posto di Brozovic, come vertice basso di centrocampo. Il danese serve una prestazione più che sufficiente, e migliora ancora nella gara di campionato contro il Benevento. In mezzo, la splendida punizione che vale la vittoria nel derby di Coppa Italia, al 97′. Improvvisamente, il numero 24 è di nuovo un’alternativa abile e arruolabile per Conte, che lo schiera titolare anche contro la Juventus, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Un adeguamento tattico che risolve il problema in modo temporaneo o definitivo? Anche questo discorso dovrà essere riaperto e approfondito a fine anno, con fin troppe variabili ancora in gioco.

ESTERNI – Le corsie laterali sono l’unica zona di campo in cui l’Inter è davvero migliore rispetto all’anno scorso. E tutto grazie all’arrivo di Achraf Hakimi, vero fenomeno sull’esterno, che in stagione vanta già 6 reti e 6 assist. Ma anche qui, il miglioramento rischia di essere estremamente flebile. Perché il marocchino non ha un’alternativa di livello (nonostante le prestazioni di Matteo Darmian siano più che positive). E perché si crea un notevole squilibrio con la fascia sinistra, dove Ashley Young e Ivan Perisic non riescono a garantire lo stesso apporto.

BINARIO SINISTRO – Proprio la corsia mancina sarà quella dove l’Inter dovrà intervenire di più: l’inglese è in scadenza il 30 giugno, il croato ha solo un altro anno di contratto. E non è propriamente un esterno a tutta fascia. Già nella scorsa stagione Conte tentò di farsi acquistare un esterno sinistro di livello, attingendo dal Chelsea. Ma sia Marcos Alonso sia Emerson Palmieri sono inarrivabili per le richieste dei Blues. E difficilmente si potrà puntare su un prezzo più favorevole la prossima estate, considerando le difficoltà economiche già ampiamente note (a tutti i livelli, per tutti i club). Marotta dovrà quindi essere bravo e riuscire a trovare un laterale mancino di livello, a prezzi contenuti.

COSA SERVE – Volendo quindi effettuare una sintesi, cosa serve davvero all’Inter per migliorare il centrocampo? Della fascia sinistra si è già detto, torniamo quindi alla cerniera centrale. L’unico veramente intoccabile è Barella, sempre più leader riconosciuto di questa squadra. Attorno a lui, potenzialmente, potrebbero esserci invece diversi viavai. È necessario, anche qui, trovare alternative più affidabili – a livello tecnico e fisico – di Vecino, Sensi e Roberto Gagliardini. Che il mercato dei parametri zero sia la fonte dove l’Inter potrà trovare l’elisir di qualità? Il primo nome della lista potrebbe essere quello di Georginio Wijnaldum, nodo centrale del Liverpool, che non intende prolungare il suo contratto oltre giugno 2021. O, in ogni caso, profili di questa natura: giocatori esperti, che richiedano un esborso minimo per il cartellino.

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