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Inter campione d’Italia 2021: ma cosa facevano gli eroi attuali nel 2010?

L’Inter ha vinto il suo 19esimo tricolore con ben quattro giornate di anticipo. L’ultimo trionfo è stato quello del 2010 con Mourinho in panchina e Moratti presidente. Undici anni fa, però, la situazione era diversa per alcuni giocatori. Nonché per lo stesso Conte

INTER IERI E OGGI – Inter campione d’Italia è un grido che non si sentiva da ben 11 lunghi anni. Ovvero da quando la Beneamata con José Mourinho in panchina e il presidentissimo Massimo Moratti al vertice della dirigenza salì sul tetto del mondo nel lontano 2010. Una vera e propria vita fa, con una dirigenza di vecchio stampo italico-milanese e una squadra con il Sudamerica a fare da status symbol. Oggi, la nuova Inter scudettata ha una proprietà straniera − precisamente cinese − un allenatore italiano e un organico in cui il tricolore si fa rispettare (9/24 italiani). Di quell’Inter da Triplete ne sono rimasti soltanto due, ossia Lele Oriali e Javier Zanetti. Rispettivamente team manager e vice presidente attuali. Quanto ai nuovi eroi nerazzurri, cosa facevano nel 2010?

DIFESA INTER CAMPIONE D’ITALIA 2021

QUARTETTO TITOLARE – A fare la voce grossa nel reparto arretrato è sicuramente il capitano Samir Handanovic. Lo sloveno, dal 2012 all’Inter, ha finalmente portato a casa il primo trofeo con la maglia nerazzurra. Nel lontano 2010, l’estremo difensore sloveno era in forza all’Udinese, insieme a Sanchez. E affrontò l’Inter di Mourinho sia a Milano che ad Udine, perdendo entrambe le volte. La linea a tre da leggere tutta attaccata, Skriniar-de Vrij-Bastoni, era, invece, alle primissime armi. Milan Skriniar aveva solo 15 anni e militava nelle giovanili dello Zilina, squadra da cui poi la Sampdoria lo preleverà nell’estate del 2016. Da poco maggiorenne, invece, Stefan de Vrij si apprestava a disputare la sua prima stagione da professionista con la maglia del Feyenoord. Le sue importanti prestazioni convinsero poi la Lazio dopo il Mondiale del 2014 a portarlo a Roma. Il più giovane interista in squadra, Alessandro Bastoni, aveva appena 11 anni. Il difensore di Castelmaggiore militava nelle giovanili dell’Atalanta, destreggiandosi già come un piccolo predestinato.

RISERVE DIFENSIVE – Come non dimenticare, poi, Andrea Ranocchia, in nerazzurro dal 2011 e grande uomo spogliatoio degli ultimi anni. Nel 2010, giocava al fianco di Leonardo Bonucci nel Bari di Gian Piero Ventura che riuscì a pareggiare a Milano contro l’Inter alla prima giornata di Serie A. Altro veterano è il serbo Aleksandar Kolarov, già ben noto in Italia nell’anno del Triplete grazie alla sua prima ottima stagione con la maglia della Lazio. Metà stagione alla Juve Stabia e l’altra metà al Torino nel 2010 per Danilo D’Ambrosio, il grande jolly della difesa interista. Non ha ancora messo insieme un minuto, ma il dodicesimo Andrei Radu difendeva la porte nelle giovanili della Steaua Bucarest. Idem Daniele Padelli, che divideva lo spogliatoio già con Ranocchia, a Bari.

CENTROCAMPO CAMPIONE D’ITALIA 2021

TRIO TITOLARE – Iniziando dalla cabina di regia, nel 2010, Marcelo Brozovic allora 17enne si preparava al salto in prima squadra con la casacca del Dragovoljac. Successivamente sarà acquistato prima dalla Lokomotiva e poi dalla Dinamo Zagabria. Quattro anni in meno, invece, l’amico Nicolò Barella, che nell’anno dell’ultimo scudetto militava nelle giovanili del Cagliari, sognando di diventare come il suo idolo Andrea Cossu. Dalla dinamicità del sardo si passa alle magie olandesi di Christian Eriksen, che nel 2010 faceva il suo esordio con la maglia dell’Ajax, diventando uno dei più giovani giocatori danesi ad esordire in Eredivisie.

ALTERNATIVE CENTRALI – Si passa poi all’interdizione di Roberto Gagliardini, che allora militava nelle giovanili dell’Atalanta. In piena età adolescenziale anche Stefano Sensi, che a 14 anni incantava nel vivaio del Cesena dopo il fallimento del Rimini. Il suo debutto da professionisti arriverà in prestito a San Marino. Situazioni differenti anche per Matias Vecino e Arturo Vidal, con l’uruguaiano che 11 anni fa faceva le sue prime esperienze da professionista con il Central. Il cileno, invece, era alla sua seconda stagione tedesca nel Bayer Leverkusen.

POKER DI ESTERNI – Quanto ai laterali, Achraf Hakimi (allora 11enne) militava nelle giovanili del Real Madrid. Il jolly di Legnano, ovvero Matteo Darmian (vedi focus), nell’anno dell’ultimo scudetto giocava a Padova in prestito dal Milan. Ivan Perisic, invece, iniziava il suo tour per l’Europa dal Bruges in Belgio. Mentre Ashley Young giocava nell’Aston Villa da esterno alto nel tridente offensivo di Martin O’Neill.

ATTACCO INTER CAMPIONE D’ITALIA 2021

COPPIA TITOLARE – Arrivando ai due principi interisti, Romelu Lukaku e Lautaro Martinez si trovavano in due situazioni differenti. Big Rom, allora 18enne, stupiva nell’Anderlecht con ben 19 reti stagionali, di cui quattro in Europa League. Mentre il Toro argentino, all’epoca 12enne, iniziava a muovere i primi passi da calciatore nelle giovanili del Liniers di Bahia Blanca.

RISERVE OFFENSIVE – Quanto ad Alexis Sanchez e Andrea Pinamonti, nel 2010 il cileno a Udine faceva già impazzire le difese della Serie A in coppia con Antonio Di Natale. L’italiano, invece, segnava i suoi primi gol nelle giovanili del ChievoVerona.

ALLENATORE – Dulcis in fundo, Antonio Conte. Nell’anno del Triplete del suo rivale Mourinho, il tecnico pugliese era disoccupato e stava trattando con il Siena. La precedente esperienza sulla panchina dell’Atalanta non era finita nel modo migliore possibile ma ripartirà dalla Serie B proprio con la società toscana. E a distanza di undici anni vince il suo primo scudetto a colori.

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