Inter, calano gli esuberi ma non il monte ingaggi: altre uscite necessarie per il mercato
L’Inter negli ultimi giorni ha ufficializzato alcune cessioni in prestito, ma i giovani non spostano molto a livello di bilancio. La rosa va ancora ridotta numericamente, ponendo l’attenzione sul monte ingaggi. La qualità dei prossimi acquisti è legata allo “spazio economico” che si creerà dopo gli ultimi addii, quelli successivi a Lukaku
PRIMA LE USCITE – Le operazioni minori dell’Inter di questi tempi non vanno sottovalutate. La rosa è ancora in formato extra large e vanno piazzati alcuni esuberi per scendere dall’attuale imprecisato numero di giocatori in rosa a uno più “gestibile”. Da integrare con gli ultimi tre-quattro acquisti in cantiera. Tralasciando gli ex Primavera che non hanno uno status particolare nei piani dell’Inter, tra i più urgenti da far uscire – quantomeno per riequilibrare numericamente ogni reparto – ce ne sono almeno dieci. Al momento solo la difesa sembra completa, salvo ulteriori ribaltoni di mercato. Discorso ben diverso a centrocampo, dove servirà a priori più di un’uscita (anche importante a livello di monte ingaggi). L’attacco, invece, verrà stravolto dalla cessione imminente di Romelu Lukaku, che sbloccherà anche la situazione sulle fasce. Nello specifico, quella destra. Ma la quantità e soprattutto la qualità dei nuovi acquisti sono legate soprattutto al “costo” di chi esce. Si cerca l’equilibrio entrate-uscite tra cartellini e ingaggi. Lavoro che Beppe Marotta e Piero Ausilio ormai conoscono a memoria.
Inter, altri giocatori fuori progetto
GLI ULTIMI 10 ESUBERI – Oggi alcuni calciatori sono in rosa senza saperlo ma dovranno lasciare Appiano Gentile entro fine mese. Il portiere Gabriel Brazao (2000). Gli esterni destri Georgios Vagiannidis (2001) e Valentino Lazaro (1996). I centrocampisti Xian Emmers (1999), Thomas Schirò (2000) e Radja Nainggolan (1988). Gli attaccanti Andrea Pinamonti (1999) e Facundo Colidio (2000), oltre a Matias Fonseca ed Edoardo Vergani (2001). Tutto ciò considerando Martin Satriano (2001) promosso in Prima Squadra, come quarta o quinta punta in base alle evoluzioni di mercato. Ad esempio, la partenza di Nainggolan e Pinamonti può portare in dote solo un profilo come quello di Nahitan Nandez (Cagliari), mediano e all’occorrenza esterno destro. O un esterno destro puro ma in prestito senza obbligo. Nulla di nuovo con o senza Lukaku, anche per questo motivo Marotta e Ausilio non reputavano necessaria quest’altra cessione importante. I costi da sostenere restano elevati e aumentano le lacune in rosa.
Calciomercato non del tutto sbloccato
CESSIONI “NECESSARIE” – Per completare la rosa con un esterno destro di livello (Denzel Dumfries del PSV Eindhoven è il preferito) e un mediano, come il già citato Nandez, anziché solo uno dei due, alla lista dei partenti dovrà aggiungersi Arturo Vidal e/o quantomeno Matias Vecino (e non Nicolò Barella!). Idem Alexis Sanchez (e non Lautaro Martinez!) per l’attacco, dove un colpo “costoso” dopo Edin Dzeko (vedi editoriale) non riuscirebbe a essere facilmente sostenibile senza un altro sacrificio in rosa. Più facile ottenere un “vice-Dzeko” in prestito a ingaggio contenuto. Il taglio degli ingaggi dei cileni servirebbe ad adeguare proprio i contratti di Barella e Lautaro Martinez, ma anche per completare la rosa con profili di un certo livello. Tagliando Lucien Agoumé (2002) e/o il già citato Satriano, i conti tornerebbero solo numericamente ma non economicamente. In casa Inter è tempo di scelte: i tagli più dolorosi sono stati fatti, ma ora chi saluterà il gruppo-squadra? E chi arriverà? Non basterà Lukaku ad auto-finanziare un mercato all’altezza, questo Marotta e Ausilio lo sanno benissimo…