Inter, il braccetto di destra è una costante. Che lavoro Skriniar e Darmian!
L’Inter è cresciuto moltissimo in queste ultime partite. Il merito è anche del braccetto di destra composto da Skriniar e Darmian. Il loro lavoro è esemplare
BRACCETTO − Avanti un altro…No non si tratta del contenitore televisivo condotto dall’interista Paolo Bonolis bensì la frase che dopo ogni partita si fanno Milan Skriniar e Matteo Darmian. La serata di ieri sera contro lo Shakhtar Donetsk, ha dimostrato ancora una volta come il braccetto di destra dell’Inter sia uno dei fattori più importanti della squadra di Simone Inzaghi. Il duo italo-slovacco è diventato praticamente invalicabile in fase di difesa e altrettanto pressante in quella di offesa. Dopo aver messo in saccoccia prima Rafael Leao nel Derby e poi Lorenzo Insigne in Inter-Napoli, ieri è stata la volta dell’israeliano Solomon, giocatore di grande pericolosità. Skriniar e Darmian sono ormai una certezza assoluta, un connubio a cui Inzaghi non può fare a meno.
DIFESA − Ciò che risalta più all’occhio di questa coppia è la grande dose di esperienza che immettono in ogni loro giocata. I due sembrano conoscersi da sempre e tatticamente sono perfetti l’uno per l’altro. Prendendo in esame la fase difensiva, il lavoro sia di Darmian da quinto che di Skriniar da terzo è esemplare. Le scalate dell’ex laterale del Manchester United sono fatte sempre con i tempi giusti così come i raddoppi dello slovacco. Fondamentale è anche l’intercambiabilità nel modo di affrontare un determinato avversario. Nel caso di un rivale veloce e di gamba (tipo Leao), i due lavorano in stretto contatto e vicini cercando di dargli pochissimo spazio per non farlo partire. Diverso è invece il modo di difendere contro avversari brevilinei che provano a rientrare verso il campo (tipo Insigne o Solomon). A tal proposito, l’esperienza di Darmian sta nel non dargli mai la possibilità di rientro verso il piede buono; mentre quella di Skriniar sta nel seguire la linea e la possibile sovrapposizione del terzino.
ATTACCO − Non è da meno la fase offensiva. Rispetto al suo predecessore Achraf Hakimi o al ‘rivale’ Denzel Dumfries, Darmian non ha loro capacità di partire con forza palla al piede ma, al contempo, è dotato di un tempo di inserimento da non sottovalutare (gol contro Fiorentina e rigore nel Derby docet). Fase offensiva che quest’anno non manca nemmeno a Skriniar, una costante sui calci piazzati ma puntuale anche nello spingersi in avanti. Lo slovacco, così come Alessandro Bastoni a sinistra, ha maggiore libertà di fuga rispetto al tatticismo contiano. Libertà che permette all’Inter di accompagnare l’azione con tanti uomini e di essere costantemente nella metà campo avversaria.