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Inter, col Benfica niente scherzi! Buone chance ma l’indole ‘pazza’ spaventa

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Tra timore e orgoglio della pazza Inter. Domani col Benfica l’ultima prova da non sbagliare per l’accesso alla semifinale di Champions League.

LA STORIA – Se l’Inter fosse stabile e pacata, dopo il doppio vantaggio conquistato a Lisbona si potrebbe essere quasi certi di avere gran parte della qualificazione alla semifinale di Champions League in tasca. Ma non è un caso se uno degli aggettivi, forse il più noto e adeguato, fra quelli utilizzati per descrivere la squadra nerazzurra è “pazza“. Di partite vissute al cardiopalmo, negli anni, ce ne sono state davvero tante, anche fin troppe. Per raccontare tutte le emozioni, partendo dalle magiche rimonte e finendo agli inaspettati collassi dell’ultimo minuto, probabilmente non basterebbero neanche le pagine di un romanzo. In quale categoria inserirlo, poi? Storico, giallo, thriller, fantascienza, avventura? Nessuna sarebbe adeguata, perché la storia dell’Inter, purtroppo o per fortuna, ci ha insegnato che nulla si può controllare o organizzare. L’effetto sorpresa è sempre dietro l’angolo.

LA PAZZA INTER – A chi è convinto che l’Inter sia già entrata nel novero delle prime quattro squadre d’Europa, dunque, bisognerebbe ricordare l’indole pazza nerazzurra. Per farlo non serve guardare lontano ma basta prendere in considerazione alcuni episodi degli ultimi mesi. La pazza Inter è quella che passa un ostico girone di Champions League, ribaltando incredibilmente la sfida contro il Barcellona al Camp Nou, e colleziona undici sconfitte in campionato, con l’ultima disastrosa a San Siro contro il Monza. E, allora, ai tifosi nerazzurri che attendono nervosamente Inter-Benfica non può non essere concessa un po’ di sana paura, quella che si prova proprio leggendo un horror scritto alla maniera di Stephen King. Beninteso, domani – come ogni altra sera – a San Siro la pazza Inter è ben accetta. L’importante è che sia quella di cui andare fieri e che, alla fine della sfida, quella semifinale le sia rimasta definitivamente nella tasca.

Pubblicato da
Elisa Luceri

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