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Inter, un’altra partenza ad handicap. Alla lunga può essere un azzardo

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L’Inter ieri ha vinto ancora in rimonta, questa volta contro il Sassuolo. Per la quarta volta su sette partite, la squadra di Inzaghi è stata costretta a rincorrere l’avversario

INIZIO AD HANDICAP − L’Inter ha ieri vinto la sua quinta gara in campionato. Altra rimonta per la squadra di Simone Inzaghi che ribalta il risultato nella ripresa grazie alle reti di Edin Dzeko e Lautaro Martinez. La trasferta di Reggio Emilia ha registrato ancora una volta quello che oggi si può definire un cliché per la squadra campione d’Italia: lo svantaggio iniziale. Per la quarta volta in sette uscite di Serie A, infatti, i nerazzurri sono stati costretti a riprendere la partita. È successo, oltre a ieri, contro il Verona alla seconda giornata, nonché contro Fiorentina e Atalanta. Nello specifico, contro la Dea la rincorsa era iniziata dopo aver segnato per prima la rete del vantaggio. Quali sono le motivazioni di questo ormai solito inizio ad handicap?

APPROCCIO E ATTENZIONE − Le cause di questa nuova abitudine targata Inter possono essere riconducibili a due aspetti: approccio e attenzione. I ragazzi di Inzaghi hanno avuto in questo primissimo scorcio di campionato un approccio molto altalenante. Molto bene contro Genoa e Bologna, match terminati con due goleade; un po’ meno nelle restanti cinque partite. A Verona, i nerazzurri hanno pagato un brutto errore di Samir Handanovic che con un passaggio sciagurato ha concesso a Ivan Ilic di portare momentaneamente in vantaggio l’allora undici di Eusebio Di Francesco. Diverso, invece, il caso a Firenze dove è mancato completamente l’approccio alla gara. La squadra di Vincenzo Italiano ha dominato per lungo e in largo la partita (soprattutto nel primo tempo) annichilendo l’Inter e chiudendo la prima parte di gara con uno strettissimo 1-0.

La gara contro l’Atalanta è invece stata un grande saliscendi con i nerazzurri padroni per una ventina di minuti, per poi sparire dai radar per i successivi trenta. Dunque, anche contro la Dea l’approccio non è stato eccellente. La gara di ieri è stata molto simile a quella giocata contro la Fiorentina con un’ora praticamente buttata via e un’ultima mezz’ora da grande squadra. In tutti e quattro i casi (eccetto contro l’Atalanta), la squadra di Inzaghi ne è uscita con una vittoria. Ovviamente, c’è da celebrare la mentalità e la voglia di non mollare dell’Inter ma al, contempo, partire sempre con l’handicap alla lunga potrebbe risultare un fatale azzardo.

Pubblicato da
Sandro Caramazza
Tag: inter

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