Inter 2021/22, le pagelle di fine stagione: i voti commentati [Portieri]
Inter, la stagione calcistica 2021/22 è terminata ufficialmente ed è tempo di analizzare in maniera più approfondita i singoli protagonisti in maglia nerazzurra. Dopo i voti stagionali alle macro-aree della società (vedi editoriale), ecco le pagelle individuali, calciatore per calciatore, con i voti commentati brevemente. Si inizia dai tre portieri
(N. 1) SAMIR HANDANOVIC 5 – Subisce 40 gol in 50 partite, molti dei quali evitabili. Poco più della metà i clean sheet (21), che invece sarebbero potuti essere di più. A 37 anni compiuti non può essere colpa sua un ulteriore calo fisiologico nelle prestazioni. Certo, la beffa è constatare che per l’Inter va anche peggio quando manca. La stagione nerazzurra si può racchiudere in un concetto: il Milan vince lo Scudetto anche e soprattutto grazie al miglior portiere del campionato (Mike Maignan) che sostituisce alla grande il precedente top player in Italia (Gianluigi Donnarumma), invece l’Inter con Handanovic non si migliora a distanza di un anno. Anzi, un lieve peggioramento c’è. Da vedere nella prossima stagione, dopo il rinnovo contrattuale, con la novità André Onana tra i pali. Stagione insufficiente da numero uno indiscusso tra i pali, ma almeno da capitano alza al cielo due trofei che gli mancavano.
(N. 21) ALEX CORDAZ NG – Unico calciatore a non aver mai messo piede in campo con Simone Inzaghi nel corso della stagione. Il ruolo di terzo portiere, soprattutto se si è cresciuti nel vivaio societario, è uno stile di vita piuttosto che un lavoro. Per questo Cordaz non è solo senza voto ma è proprio l’unico “Non Giudicabile” della rosa nerazzurra.
(N. 97) ANDREI RADU 3.5 – Non è accanimento bensì la media aritmetica tra le due pagelle stagionali: il 5 di Inter-Empoli (Coppa Italia) e il 2 di Bologna-Inter (Serie A). Si gioca malissimo le sue pochissime chance di essere protagonista in positivo, ma è doveroso specificarlo: l’Inter non perde lo Scudetto a causa sua. Radu fa perdere solo un punto per strada a Bologna, dove le colpe per la non-vittoria sono altrui. Come dodicesimo, però, bocciato dentro e fuori dal campo.
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