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In Lazio-Inter si è perso Lukaku: dov’è il leader offensivo che tanto serve?

Lazio-Inter non è stata la partita di Lukaku. Il centravanti è stato quasi invisibile, proprio quando la squadra aveva bisogno di un leader a cui aggrapparsi.

CENTRAVANTI CERCASI – Lazio-Inter ha visto un assente ingiustificato tra le fila nerazzurre. Parliamo di Romelu Lukaku. Tra le tante difficoltà vissute dagli uomini di Inzaghi infatti c’è stata anche quella specifica legata al reparto offensivo. Big Rom e Lautaro Martinez non sono riusciti praticamente mai a impensierire Patric e Romagnoli. Sono stati serviti poco e male, va detto. A causa di scelte cervellotiche di Inzaghi che hanno creato problemi ovunque, ma specificamente nello sviluppo del gioco nell’ultimo quarto di campo. Ma il loro famoso lavoro di coppia non si è mai visto. In particolare il numero 90 ha fatto scena muta. E né lui né l’Inter possono permetterselo.

PRESTAZIONE NON EFFICACE – Lukaku in Lazio-Inter è stato il giocatore con meno tocchi dei titolari di Inzaghi. Al livello che è stato quasi raggiunto dai subentrati. Ecco la mappa dei suoi tocchi presa da Whoscored:

Sono 19 in 68 minuti. Per intenderci Dzeko che è stato quasi invisibile è arrivato a 11, ma in 21 minuti. All’Inter è mancata la presenza del suo centravanti. I difensori di Sarri lo hanno controllato bene, stando stretti, bassi e sempre pronti al raddoppio. Ma il belga ci ha messo del suo. Muovendosi poco, ma soprattutto sbagliando sovente. Nei suoi tocchi ci sono 11 passaggi, di cui appena 5 realizzati. Troppa imprecisione, troppi tocchi sbagliati anche quando non sotto pressione. E anche nei movimenti senza palla in avanti, la novità di questa stagione, Lukaku è risultato pigro. Non riuscendo a spostare con la sua gravità gli avversari per regalare spazi ai compagni. Una prestazione invisibile.

QUESTO NON BASTA – A tutti è permesso un passaggio a vuoto. Ma Lukaku è nella condizione di non poterselo permettere. E ci si è messo da solo. Il belga è tornato e si è autoproclamato nuovamente leader e riferimento assoluto per l’Inter. La sua presenza è garanzia di risultati. Rappresenta l’amuleto, quello a cui tutto l’ambiente si aggrappa per evitare prestazioni come quella vista a Roma. Lui deve dare l’esempio, indicare la vita, trovare soluzioni quando non ce ne sono. Invece è stato soffocato dalle spire difensive biancocelesti. Secondo Understat le sue tre conclusioni sono valse la miseria di 0,20 xG. Una prestazione che deve portarlo a riflettere, capire cosa non ha funzionato e trovare soluzioni. Per dare in campo quanto promesso e sbandierato negli ultimi mesi.

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