In Inter-Empoli si rivede Dimarco: prova a due facce per il difensore
Inter-Empoli ha visto tra i titolari di Inzaghi anche Federico Dimarco. Il difensore ha fornito una prova a due facce, abbastanza significativa.
TITOLARE DOPO TEMPO – Inter-Empoli ha visto il ritorno tra i titolari di Federico Dimarco. Una cosa che a un certo punto di stagione era diventata consueta, o qualcosa del genere. Poi invece Inzaghi ha blindato la fascia sinistra, lasciando le briciole al numero 32. Dal primo dicembre, data della sfida con lo Spezia, non vedeva il campo dal primo minuto. La Coppa Italia cosa ci ha detto del difensore?
BENE CON LA PALLA – Stavolta Dimarco ha giocato da terzo di difesa, lasciando la fascia sinistra a Darmian. E la sua prestazione è stata a due facce. Iniziamo da quella positiva. Il biondo ancora una volta si è dimostrato estremamente a suo agio a giocare la palla. Ovunque giochi è sostanzialmente un centrocampista aggiunto: suo è il maggior numero di palloni toccati (105) e di passaggi riusciti (79), col 90% di realizzazione. Ben 34 sono stati in avanti, e 19 sulla trequarti, con 2 occasioni da rete create. Non è un caso insomma che l’Inter abbia attaccato 21 volte sulla sinistra, contro le 13 sulla fascia opposta. Finché c’è da giocare in avanti insomma il numero 32 è una certezza, una risorsa tecnica importante. Però c’è la parte negativa.
IMPEGNO, MA DIFESA IN AFFANNO – L’ombra della prestazione del mancino riguarda il lato prettamente difensivo. Dimarco non ha fatto mancare impegno e anche impatto fisico. È stato terzo per km percorsi e i suoi 12 recuperi rappresentano il dato più alto della squadra. Ma la difesa in senso stretto è risultata approssimativa. Sempre in affanno, sempre a rincorrere, in difficoltà a tenere l’uomo. Con l’esempio massimo che arriva nel gol di Cutrone o se preferite autogol di Radu. Quell’azione esemplifica i limiti del pur buon Federico nel fare il difensore in senso stretto. E anche il motivo per cui è una riserva. Utile, ma una riserva.