Il Torino di Mazzarri sta cercando di uscire dalla sua crisi
Il Torino di Mazzarri prometteva molto ma al momento si è impantanato nei suoi limiti. Prima della sosta la vittoria contro il Brescia ha dato ossigeno: un segnale di ripresa?
TATTICA – Il modulo di Mazzarri cambia poco. O è un 3-5-2 (sia con le due punte vere Belotti-Zaza che con una seconda punta come Verdi a supporto) o una variante tipo 3-4-3, 3-4-1-2 o 3-4-2-1. La squadra sviluppa il gioco principalmente sulle fasce.
STATISTICHE – La roboante vittoria 4-0 contro il Brescia ha sbloccato il Torino, che non trovava i tre punti dalla giornata numero 5: era il 26 ottobre contro il Milan. Il Toro produce pochi tiri (103, 17esimi in Serie A), ma un sacco di cross (87, seconda in campionato proprio dietro all’Inter). Curiosamente la sfida coi nerazzurri è tra la prima per km percorsi, gli uomini di Conte, e gli ultimi (quelli di Mazzarri, con 102,161, nella vittoria col Brescia 95,604). Izzo, Baselli e Rincon sono i riferimenti del gioco, gli uomini che toccano più palloni.
DETTAGLI – Izzo è un referente importante sia per il gioco che per la fase difensiva. In più un anno fa ha deciso proprio Torino-Inter con un suo gol. Sugli esterni da sottolineare la solidità dell’ex Ansaldi, schierato anche da interno e autore di un gol e un assist. In attacco il riferimento assoluto è Belotti, fondamentale per fisicità, corsa e capacità di segnare (7 reti). Il secondo miglior marcatore è Berenguer, jolly prezioso per Mazzarri per scompaginare le partite in attacco. Verdi è sia un’arma tattica fortemente voluta dal tecnico (che l’ha impiegato esterno, trequartista, seconda punta) sia la delusione di questi primi mesi.