Il Lecce di Liverani gioca e fa giocare, giocandosi diversi rischi
Il Lecce sta affrontando la Serie A con estrema coerenza. Il gioco non cambia, Liverani non cambia. La squadra gioca, ma subisce un po’ troppo in fase difensiva.
TATTICA – Il Lecce di Liverani alla prima giornata era una novità per la A e aveva l’entusiasmo della promozione. Ora la realtà è un filo più cruda. Il modulo di riferimento però è sempre lo stesso: 4-3-1-2, con la variante del tridente puro soprattutto se serve recuperare un risultato. E serve abbastanza di frequente. Un elemento che decentra un po’ lo schema è Falco, che tende a giocare molto largo a destra.
STATISTICHE – Il Lecce ha segnato 22 gol, di cui 12 dal 60esimo al 90esimo. Uniamo questo dato al fatto che con 38 gol subiti la peggior difesa della Serie A e ottenuamo che spesso la squadra di Liverani si trova a dover recuperare e nei minuti finali il tecnico riversa in campo attaccanti e giocatori offensivi. La squadra è anche al terzo posto nella classifica delle parate: la difesa insomma non funziona proprio. Il rendimento parla di 4 sconfitte consecutive con 2 soli gol fatti, entrambi nella sconfitta per 3-2 col Bologna.
DETTAGLI – Calderoni. di professione difensore con 3 reti è il terzo miglior marcatore. Una specie di arma segreta dell’attacco della squadra. I riferimenti del gioco sono i centrocampisti Tachtsidis e Petriccione (migliore negli assist con 4). Dalla trequarti in su il referente assoluto è Falco, sempre nel suo ufficio largo a destra per rientrare sul mancino. L’attaccante maggiormente pericoloso più che Lapadula (4 gol, secondo miglior marcatore) è Farias, spesso l’uomo scelto da Liverani negli assalti finali.