Icardi in 6 mesi ha smesso di essere giocatore (e da Inter). E in 2 anni?
Icardi fa parlare di sé senza dire una parola, da mesi. Il grande pregio dell’attaccante argentino è finire sulle copertine anche senza segnare, eppure in ballo non c’è solo la plusvalenza dell’Inter, piuttosto la sua carriera
PARADOSSO PROSPETTICO – Non è un considerazione, semmai una domanda: se Mauro Icardi in sei mesi (da dicembre 2018 in poi, la storia della fascia è arrivata dopo…) ha smesso di essere un calciatore credibile, cosa potrebbe essere/diventare dopo altri due anni da inattivo? Perché ne parlano tutti, ma solo dalla negativa prospettiva “economica” dell’Inter, costretta a cedere bene il suo ex capitano perché apporterebbe una ricca plusvalenze nelle casse nerazzurre, altrimenti genererebbe una perdita (virtuale) notevole in termini di milioni di euro. La situazione vista dalla prospettiva di Icardi, quella della carriera di un attaccante classe ’93 arrivato al clou per fare il definitivo salto di qualità, viene ignorata. Facile dire che l’Inter deve cedere Icardi, ma se in realtà fosse Icardi a dover farsi cedere per forza affinché non rischi anzitempo di chiudere la propria carriera professionistica? Le minacce di restare forzatamente a Milano fino al 30 giugno 2021 non funzionano e non hanno senso: il 1° luglio 2021 nessun top club vorrà un ventottenne che da due anni e mezzo non scende in campo. Ma è solo una domanda, non una considerazione…