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Godin complice del flop Cagliari, colpa di Conte? Nell’Inter oggi ci sono altri esempi

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Godin nella sua stagione in Serie A sta seguendo la traccia iniziata con l’Inter. Da Milano a Cagliari sono cambiate tante cose ma le prestazioni del centrale difensivo classe ’86 non riescono a tornare al top. Quante sono le colpe di Conte? Basta analizzare ciò che sta succedendo oggi ad Appiano Gentile per capirlo

FLOP A FINE CARRIERA – La stagione di Diego Godin a Cagliari non sta andando secondo le più rosee previsioni. E non c’entra molto l’assetto difensivo della squadra rossoblù, che con Eusebio Di Francesco in panchina sta crollando a picco. Lo spettro della Serie B è là, a portata di classifica. Non è un caso che proprio in queste ore il Presidente Tommaso Giulini, dopo aver rinnovato contratto e fiducia al tecnico, stia pensando all’immediato sostituto. Si parla di Leonardo Semplici, ex SPAL. Non può essere sempre e solo colpa dell’allenatore. L’utilizzo della difesa – a tre, quattro o cinque – è un alibi per provare a giustificare un calo delle prestazioni. Un calo dovuto a motivi fisiologici (avanzare dell’età) e psicologici (mancanza di stimoli). La pancia piena da fine carriera non si sposa benissimo con l’approccio richiesto da Antonio Conte e si è visto bene. E Godin, con il suo ricco palmares (e contratto…) a 35 anni appena compiuti, ne è vittima. Triste ma oggettivo.

LE REGOLE DI CONTE – Non è un caso che a Cagliari nelle ultime settimane siano sbarcati anche Radja Nainggolan (prestito gratuito) e Kwadwo Asamoah (rescissione contrattuale). Due finiti ai margini della rosa con Conte. E non è nemmeno un caso che, finora, Arturo Vidal non abbia rispettato le previsioni fatte prima del suo arrivo a Milano. Idem Aleksandar Kolarov, che è arretrato nelle gerarchie difensive e sulle fasce. Al contrario, Milan Skriniar è rinato e Alessandro Bastoni sta bruciando le tappe. Entrambi stanno sostituendo alla grande Godin nella difesa a tre dell’Inter di Conte. Nonostante la professionalità del difensore uruguayano, che prima di arrivare in Italia a parametro zero era giustamente considerato un leader e un top nel ruolo, i tempi moderni non si sposano con il romanticismo storico. Per essere utili alla causa Inter, oggi, bisogna avere fame. Godin l’ha avuta e oggi è – giustamente – sazio. Questa è solo l’ennesima dimostrazione che Conte non guarda in faccia nessuno ma ragiona e agisce solo per il bene dell’Inter. Lo abbiamo capito tardi ma lo abbiamo capito bene. Rispetto per ei fu Godin ma ha ragione Conte eh.

Pubblicato da
Andrea Turano

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