Gagliardini ancora premiato da Inzaghi, nonostante Napoli

Roberto Gagliardini trova spazio anche negli ultimi minuti di Fiorentina-Inter (1-2), finale di Coppa Italia. Una scelta poco comprensibile da parte di Simone Inzaghi, visti i precedenti.
ANCORA IN CAMPO – Simone Inzaghi è un allenatore piuttosto dogmatico, per quanto vincente. E tra i suoi riti irrinunciabili c’è quello di effettuare tutte le sostituzioni a disposizione. Possibilmente ruolo su ruolo. Che ultimamente vedono protagoniste le due punte, l’esterno sinistro, un difensore e un centrocampista. E anche Fiorentina-Inter, finale di Coppa Italia, lo conferma. Dopo Romelu Lukaku, Stefan de Vrij, Robin Gosens e Joaquin Correa subentra anche Roberto Gagliardini. Che prende il posto di Hakan Calhanoglu all’83’. Inspiegabilmente, viene da dire. E per più motivi.
AGLI SGOCCIOLI – Gagliardini è un ex Inter da diversi mesi. Il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno, e la società non intende offrire un rinnovo al centrocampista classe 1994. Una cosa che non rende affatto felice l’ex Atalanta, che qualche mese fa non ha fatto certo mistero del suo malcontento. Con critiche non troppo velate per il suo scarso impiego in campo. Eppure, anche ieri Gagliardini è sceso in campo, per di più in una finale. Perché, visti anche i fatti recenti?
NESSUN VALORE – Gagliardini ha ragione a lamentarsi dello scarso minutaggio. Escludendo i giovanissimi Valentin Carboni e Mattia Zanotti, solo Kristjan Asllani (849 minuti) e Raoul Bellanova (626′) hanno giocato meno del numero 5. Che ha comunque 100 minuti in più del giovane albanese, fatto inspiegabile considerando quanto detto prima (Gagliardini è un ex, Asllani un investimento). E questo pur non aggiungendo alcun valore all’undici dell’Inter, ogni volta che viene schierato. Come ad esempio domenica scorsa, quando si è fatto espellere per doppia amonizione nel primo tempo contro il Napoli. Nonostante i molteplici inviti da parte di Inzaghi a calmarsi ed evitare il secondo giallo. Alla luce di questo, i dodici minuti (recupero compreso) di ieri in finale appaiono ancor più difficili da spiegare, oltre che beffardi.
In Fiorentina-Inter Inzaghi soffre (troppo) con consapevolezza
Bonus Scommesse
