Flashback da Inter-SPAL. Felipe Dal Bello unico ex di questa partita. Breve esperienza in nerazzurro simbolo di una strana politica societaria. Retroscena Cassano: l’ex nerazzurro decisivo per l’approdo di Felipe a Milano.
Dopo la splendida vittoria di Praga, l’Inter è attesa dall’esame SPAL, ospite di San Siro e dei sessantamila cuori nerazzurri attesi per domani alle 15.00. Opportuno rimarcare l’importanza di una partita che Antonio Conte non vuole assolutamente prendere sotto gamba. Dal canto suo, la SPAL di Leonardo Semplici cerca punti salvezza dopo un paio di pareggi consecutivi. Gli spallini non vincono da oltre un mese e saranno guidati da un ex molto particolare: Felipe dal Bello.
FELIPE – «Il mio approdo all’Inter? Merito di Antonio Cassano. I nerazzurri cercavano un difensore (febbraio 2015, ndr) e io mi ero appena svincolato dal Parma. Cassano mise una buona parola e l’affare andò in porto. Giocai poco in quei quattro mesi, ma sono letteralmente rinato». Basterebbero queste poche righe a inquadrare il periodo complicato vissuto dall’Inter dopo l’avvicendamento tra Walter Mazzarri e Roberto Mancini. Probabilmente uno dei periodi più difficili da decifrare per i nerazzurri, caduti nello sconforto dopo l’implosione del progetto Mazzarri. L’avvento dell’attuale tecnico della Nazionale aveva ridato speranza e afflato ottimista all’ambiente Inter. Salvo poi spegnersi un anno e mezzo dopo, culminato con sconfitta tragicomica in un’amichevole estiva contro il Tottenham. Tornando sui binari di Felipe, l’italo-brasiliano è apparso come colpo “tappabuchi”, emblema di un’Inter in totale confusione e aggrappata ai lampi estemporanei dell’eterno equivoco tattico Mateo Kovacic. Il bilancio dei quattro mesi di Felipe in nerazzurro è piuttosto magro: 4 presenze in campionato per un totale di 189 minuti. Non un contributo esaltante, in una squadra decisamente mediocre vincolata dai suoi stessi limiti tecnici. Un momento davvero buio della storia nerazzurra, in cui l’Inter era davvero roba per chiunque. Con l’avvento di Antonio Conte, in panchina, e Giuseppe Marotta, in ufficio, sembrano essere davvero tornati i tempi di un club “Not For Everyone”.
Presenze con l’Inter: 4
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