Eriksen e l’Inter hanno deciso di aspettare il momento giusto per prendere la decisione sicuramente più dolorosa per entrambe le parti. Una decisione obbligata che non prevede alternative. E qualunque sia il momento dell’annuncio, non serve ricamarci sopra con anticipazioni e retroscena inutili
ERIKSEN DAY – L’attesa per l’addio “definitivo” – giusto metterlo tra virgolette, perché non può essere mai tale – di Christian Eriksen all’Inter ha fatto partire il solito countdown dello sciacallaggio. “Non arriverà l’idoneità del CONI per permettergli di giocare in Italia. Decisione presa. Accordo trovato. Rescissione in arrivo. Firma vicinissima. Le possibili destinazioni. Dove potrà continuare a giocare Eriksen dopo aver lasciato l’Inter”. E bla bla bla. Tranquilli, non interessa a nessuno. Qualsiasi novità, immediata o meno, relativa al futuro di Eriksen all’Inter, verrà trattata per vie ufficiali. Professionalmente. Seriamente. Umanamente. E senza anticipazioni e previsioni che servono solo a regalare interazioni a chi ne ha bisogno. L’avventura di Eriksen all’Inter può essere arrivata a un punto di svolta, ma non alla sua fine. Lo storytelling non serve a nulla, il rispetto magari sì. Da sei mesi non si parla più di calcio, bensì di altro. Aspettando il momento più giusto ma più doloroso.
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