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Dzeko e Kolarov all’Inter? Meglio tardi che mai! I perché di un buon affare

Dzeko è a un passo dall’Inter, il bosniaco è l’uomo chiesto da Conte per rinforzare il ridotto reparto d’attacco nerazzurro (in attesa della cessione di Icardi e quindi di un secondo attaccante oltre all’ex Manchester City). Ma quello con la Roma potrebbe estendersi a un doppio affare che comprenda anche Kolarov (vedi articolo), per risolvere il problema atavico della fascia sinistra interista sommando all’affidabilità di Asamoah i gol e gli assist del serbo anche lui ex City. Sia Dzeko che Kolarov sono stati vicini a vestire la maglia nerazzurra in passato e, nonostante entrambi siano in una parabola discendente della carriera, possono rivelarsi utili nel triennio che nei piani di Suning, Marotta e Ausilio sarà quello del ritorno ad alti livelli della nuova Inter

(DOPPIO) INTERESSE DATATOEdin Dzeko e Aleksandar Kolarov all’Inter? Può essere la volta buona dopo anni di inseguimenti mai andati a segno. I nerazzurri, infatti, seguono e apprezzano i due amici della Roma fin dai tempi del Manchester City, quando provarono a portare il bosniaco a Milano per due anni consecutivi (2014 e 2015, la seconda volta su indicazione di Roberto Mancini) e il serbo per ben tre volte: nel 2010 con Rafael Benitez in panchina alla ricerca di un fluidificante sinistro (storica falla del passato recente nerazzurro, ben tappata da Cristian Chivu e Javier Zanetti fino alla finale di Madrid), nel 2013 con Walter Mazzarri e infine nel 2017 con Luciano Spalletti prima che il duo Piero AusilioWalter Sabatini decidesse di concentrare le mire su Dalbert per ragioni prettamente anagrafiche.

PROFILI GIUSTIBeppe Marotta ha spesso parlato di un’Inter intenta a reperire sul mercato elementi pronti, abituati alla vittoria e a grandi palcoscenici. Dal momento che i margini di manovra nerazzurri saranno sì più ampi degli anni passati ma non si potrà operare investendo somme importanti in tutti i ruoli del campo, risulta chiaro che l’area tecnica dovrà farsi trovare pronta a prelevare quei profili in uscita da squadre che desiderano liberarsi di ingaggi importanti di ultra trentenni. La Roma, in pieno caos societario e in odore di smobilitazione in attesa dell’arrivo di Gianluca Petrachi dal Torino come Direttore Sportivo e quindi di un nuovo allenatore, non opporrà eccessiva resistenza per trattenere i due trascinatori della formazione di Eusebio Di Francesco fino alle semifinali di Champions League di un anno fa. I profili di Dzeko e Kolarov, attaccante di manovra stimatissimo da Antonio Conte il primo e regista arretrato dal mancino formidabile il secondo, si adatterebbero alla perfezione nell’ambiente Inter, con il nuovo tecnico nerazzurro pronto a utilizzare il primo nelle rotazioni offensive e il secondo sia da terzino basso che da quarto di centrocampo di un 3-4-3 come impiegato nella Serbia o da terzo centrale di sinistra all’occorrenza (Pep Guardiola lo schierava in quella posizione al City nella stagione 2016-17). I due romanisti sono stati a Milano diverse volte nell’ultimo anno, dove hanno incontrato l’amico Ivan Perisic (che aveva invitato Dzeko neanche troppo velatamente a seguirlo a Milano dopo l’arrivo in nerazzurro di Radja Nainggolan): il loro ambientamento sarebbe quindi immediato. Altri due validi motivi sono rappresentati dal fatto che l’Inter sta cercando una sistemazione a Mauro Icardi dovendo quindi reperire due forti attaccanti da aggiungere al reparto formato dai soli Lautaro Martinez e Matteo Politano e deve necessariamente risolvere l’atavico problema dei battitori di calci di punizione diretti e dei calci d’angolo per poter finalmente sfruttare i centimetri di Stefan de Vrij e ora anche di Diego Godin. Dal fattore calci piazzati l’Inter di Conte è chiamata a confezionare quei 10-15 gol che sono colpevolmente mancati nel biennio Spalletti e il cannone del mancino di Kolarov permetterebbe ai nerazzurri di sbloccare e risolvere tante partite.

OSTACOLO ANAGRAFICO? GIUSTI DOSAGGI (E VALUTAZIONI)! – Chiaro, però, che non si possa pensare di portare a Milano gli stessi calciatori che avevano disputato praticamente tutte le partite della Roma nella stagione 2017-18. Dzeko e Kolarov hanno 33 anni, possono garantire due o anche tre campionati di buon livello se impiegati con i giusti dosaggi nell’arco del triplo impegno. Avendo la Roma prelevato dal City i due rispettivamente nel 2015 e 2017 per circa 15 e 5 milioni, la società giallorossa non potrà tirare troppo la corda in sede negoziale: 20 milioni di euro complessivi, al netto di possibili contropartite a seconda delle plusvalenze necessarie, rappresentano una valutazione corretta. Dzeko era stato (iper)valutato circa 30 milioni un anno e mezzo fa quando era stato a un passo dal Chelsea di Conte insieme a Emerson Palmieri, oggi non può essere valutato più di 12-13 milioni. Kolarov invece può valere non più di 6-7 milioni.

I BENVENUTI – Alle suddette condizioni l’Inter non esiterebbe a mettere a disposizione di Conte i due giocatori, per allungare la rosa e allo stesso tempo assicurarsi la giusta dose di esperienza, “faccia cattiva”, gol e assist su calcio da fermo, trofei conquistati (le Premier League per entrambi oltre che la storica Bundesliga col Wolfsburg per “il cigno di Sarajevo”) e partite internazionali disputate. Perché la società nerazzurra dovrà sì investire su profili di talento, promettenti e di qualità, ma anche necessariamente alzare il tasso di mentalità della squadra sfruttando situazioni in uscita – a condizioni favorevoli, ribadiamolo – come quella dalla Roma di Dzeko e Kolarov, i due amici di Perisic che offerte inglesi permettendo li aspetta a braccia aperte.

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