Dybala in stand-by nuovo brand del mercato (ma Inter sicura di quanto fatto)
Dybala tiene tutti sulle spine ma quelli che sentono maggiormente la pressione addosso non sono i dirigenti dell’Inter. Anzi, l’affare che riguarda l’attaccante argentino pesa molto di più ai tifosi e soprattutto a chi vive di calciomercato. Altro che “stand-by” continuo, i tempi tecnici prima di conoscere il futuro dell’ex numero 10 della Juventus non devono allarmare
TUTTO COME PREVISTO – Ci siamo quasi. Il 30 giugno 2022 scade ufficialmente il contratto di Paulo Dybala con la Juventus, che ha scelto di perderlo a parametro zero. Molto tempo prima inizia il lavoro dell’Inter per regalarsi l’attaccante argentino in estate. Ciò non significa che dal 1° luglio, magari un po’ prima o forse dopo (Dybala è in vacanza a Miami, non sul lago di Como…), l’ormai ex numero 10 bianconero si vestirà di nerazzurro. Però resta l’ipotesi più probabile. A prescindere dall’operazione Romelu Lukaku (vedi focus). La garanzia in casa nerazzurra si chiama Beppe Marotta (vedi editoriale). Ed è la garanzia che permette all’Inter di essere tranquilla: è stato fatto tutto il possibile per convincere Dybala a sposare il progetto nerazzurro. La decisione finale verrà presa dopo una serie di valutazioni che riguardano più l’argentino che la società. Ripetere che “Dybala è in stand-by” diventa un motivetto in questo calciomercato estivo non ancora iniziato ufficialmente. Inutile. Una sorta di brand da utilizzare come tampone in assenza di aggiornamenti reali. Aggiornamenti che non ci sono perché non devono esserci. Il tempo presosi da Dybala prima di annunciare la sua scelta segue una logica strategia mediatica. Dybala, nel suo piccolo, è un brand calcistico e non bisogna neanche spiegare perché. E un brand, se cercato, non si mette in stand-by, piuttosto ci si lavora (in coppia…) sottotraccia a livello di marketing.