Dati a confronto: così l’Inter non ha fatto il salto di qualità
A una giornata dal termine del campionato si può cominciare a tracciare un bilancio, ben consapevoli che quelli definitivi potranno essere fatti solo dopo Inter-Empoli, partita da cui dipenderà tanto. Rispetto all’anno scorso l’Inter non ha fatto un salto di qualità, anzi, è regredita su alcune cose
Mancano ancora 90 minuti alla fine del campionato 2017/18 e, in attesa dell’importantissima sfida tra Inter e Empoli, si può cominciare a tracciare un bilancio di fine campionato. Già il fatto che Inter-Empoli sia diventata una partita fondamentale, da vincere assolutamente per poter giocare la prossima Champions League, è un primo indizio di come l’Inter non abbia fatto un salto di qualità e si sia ritrovata, pur con dinamiche diverse, se non opposte, allo stesso punto dell’anno scorso: dover vincere l’ultima giornata per poter raggiungere l’obiettivo minimo stagionale. Per come è andato tutto il campionato, con l’Inter che è stata stabilmente terza riuscendo ad avere anche un buon vantaggio sulle inseguitrici, il biglietto per la Champions doveva essere già in tasca da tempo e Inter-Empoli doveva essere una partita buona per salutare il sempre folto pubblico del Meazza, non sarà così, e i nerazzurri scenderanno in campo con l’ansia di non avere più occasioni per rimediare in caso di fallimento, situazioni che spesso la squadra ha fatto fatica a gestire. Questo è il vero punto focale, a Luciano Spalletti (al quale bisognerebbe dedicare un discorso a parte per le mille attenuanti che gli si possono concedere) era stato chiesto di portare l’Inter in Champions facendo un salto di qualità, chiudendo il discorso con largo anticipo e magari scalando di una posizione in classifica. Fino alla gara del San Paolo questo obiettivo sembra essere stato bene o male raggiunto, la netta sconfitta rimediata dal Napoli invece ha rimesso tutto in discussione.
PEGGIO DELL’ANNO SCORSO- Paragonando i dati con l’anno scorso emerge che l’Inter al massimo (e ce lo auguriamo tutti) raggiungerà quota 69 punti battendo l’Empoli, tre punti in meno dei 72 che furono necessari per agganciare la Lazio con la vittoria all’Olimpico nell’ultima giornata lo scorso campionato. I gol fatti sono ben 11 in meno (55 contro 66) e su questo ha pesato senza dubbio il rendimento deludente degli attaccanti. Addirittura è peggiorato il rendimento difensivo (32 gol presi nel campionato in corso contro i 30, con una partita in più, dell’anno scorso) nonostante su questo dato possano pesare le imbarcate subite a Bergamo e Napoli e la fase difensiva sia stata per larghi tratti uno dei punti di forza di questa squadra che con Skriniar e de Vrij ha trovato una coppia di centrali di sicuro affidamento e di ampie prospettive. Insomma, l’Inter ha fatto peggio dell’anno scorso. A Spalletti si possono concedere le attenuanti di un ambiente reso incandescente da mesi, prima dal caso Icardi, poi dalle continue voci sul suo esonero per far posto ad Antonio Conte, ma sappiamo tutti che purtroppo nel calcio contano alla fine i risultati che si portano a casa e Luciano Spalletti, anche vincendo con l’Empoli e confermando l’Inter in Champions League, non avrà raggiunto il risultato che gli era stato chiesto di raggiungere e questo gli costerà la panchina.