Darmian si candida al premio di Dodicesimo Uomo dell’Inter 2020/21
Matteo Darmian è arrivato all’Inter a fari spenti, da fedelissimo di Antonio Conte. E sta rispondendo egregiamente quando il tecnico lo chiama in causa.
ACQUISTO TIMIDO – Matteo Darmian arriva all’Inter nell’ottobre 2020 tra indifferenti perplessità. Ed era merito del suo profilo: trentun anni, una buona parte di carriera in provincia, tra un grande Europeo con l’Italia e una chance al Manchester United. Sembrava che il suo contributo in stagione potesse essere minimo, giusto un’altra alternativa in grado di destreggiarsi bene su entrambe le fasce. Poi il numero 36 si trova ad esordire in nerazzurro, dal 1′, in Champions League, nella prima partita contro il Borussia Monchengladbach. E in quell’occasione non tentenna affatto, anzi mette in mostra subito le sue migliori qualità.
AFFIDABILITÀ COME SECONDO NOME – In quella prima occasione, Darmian si destreggia bene a destra, nonostante l’impietoso paragone con Achraf Hakimi. E va pure vicino al primo gol con l’Inter (che arriverà proprio nella gara di ritorno in Germania). L’esterno dimostra di avere un feeling particolare con Antonio Conte, con cui già aveva disputato un ottimo Europeo nel 2016. Il tecnico si fida di lui, conosce perfettamente il suo calcio razionale e sa di poter contare su di lui se necessario. Come succede ieri, quando la squalifica di Alessandro Bastoni costringe Conte a schierarlo come terzo di difesa sulla sinistra. Darmian risponde presente, rivelandosi il primo non-titolare nelle gerarchie dell’Inter. Se nel calcio esistesse un premio per il dodicesimo uomo, in questa stagione nerazzurra sarebbe suo di diritto.
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