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Dare a Inzaghi quel che è di Inzaghi: basta ragionamenti unilaterali!

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Inzaghi ha avuto colpe e difetti in questa stagione all’Inter, ma serve anche riconoscergli dei meriti importanti. Da non sottovalutare due mosse

RICONOSCERNE I MERITI − Dare a Inzaghi quel che è di Inzaghi. Il leitmotiv della stagione dell’Inter è ormai ben consolidato e inquadrato: se i nerazzurri perdono una partita la colpa ricade sempre sull’allenatore, quando invece la squadra vince il merito è solo dei giocatori. Il concetto è chiaro e difficilmente da qui a fine stagione Inzaghi potrà scalfire una tale seppur discutibile convinzione. Attenzione: non si tratta solamente di un “accanimento” di stampa e addetti ai lavori ma soprattutto dei tifosi. Occorre però fare una considerazione legittima e al contempo oggettiva. Nelle difficoltà, Inzaghi ha saputo trovare alternative e soluzioni. Cosa assolutamente non banale e gli esempi in questa stagione non sono mancati.

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CALHANOGLU − Al fronte del suo immobilismo tattico, uno dei limiti dell’ex Lazio, Inzaghi si è dimostrato aperto e intelligente nel riuscire a tappare determinati buchi dovute ad assenze prolungate o ad altri fattori. Due in particolari le mosse: lo spostamento in cabina di regia di Hakan Calhanoglu e l’arretramento di Matteo Darmian come braccetto di destra. Da mossa disperata per far fronte all’assenza di Brozovic (considerato insostituibile fino a qualche mese fa), Calhanoglu play oggi è diventata una consuetudine in casa Inter. E neanche il rientro a pieno regime del croato ha cambiato le carte in tavola. L’Inter si è rigenerata con lo spostamento dell’ex milanista, praticamente uno dei migliori in campo in ogni partita.

DARMIAN − Meno narrata e acclamata invece la mossa Darmian braccetto di destra. Gli ultimi acciacchi di Skriniar hanno obbligato Inzaghi a dover trovare una soluzione anche in difesa. La straordinaria duttilità dell’ex Manchester United ha sicuramente aiutato. Ma bisogna dare a Inzaghi quel che è di Inzaghi. È stata puramente sua l’idea di affidarsi al jolly di Legnano, non l’unica soluzione possibile. Le altre due opzioni sarebbero state: l’inserimento di Danilo D’Ambrosio, oppure lo spostamento di Acerbi a destra con de Vrij al centro della difesa. Mossa che ad oggi sta portando i suoi buoni frutti. Inzaghi ha sicuramente dei difetti e delle colpe in questa stagione altalenante dell’Inter, ma ragionare unilateralmente è sbagliato e poco comprensibile.

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