Correa, l’inaffidabilità fisica continua. Inter, gerarchie offensive da rivedere?
Joaquin Correa salterà Inter-Milan di stasera (ore 20.45) per l’ennesimo infortunio. Ora si attendono ulteriori esami per valutare l’entità dell’infortunio e della conseguente assenza. Ma questo stop impone delle riflessioni a Inzaghi.
ALTRA RICADUTA – Ci risiamo: l’ennesimo infortunio ferma Joaquin Correa. Che sarà obbligato a saltare Inter-Milan, in programma stasera. Stavolta i problemi non derivano dal ginocchio come due mesi fa. bensì dai flessori della coscia destra. Che già la scorsa stagione fecero patire l’argentino, tenendolo fuori per tutto il mese di dicembre 2021. In una stagione e mezza in nerazzurro, sono 20 le partite saltate da Correa (includendo già il derby) per problemi fisici. Giusto per dare un riferimento: con la Lazio saltò 21 partite nelle ultime tre stagioni a Roma. Numeri preoccupanti, che impongono riflessioni sul suo futuro. A breve e a lungo termine.
Correa obbliga Inzaghi a rivedere le gerarchie
NUOVO ORDINE – Correa è per certi versi un protetto di Simone Inzaghi. Che lo ha voluto anche a Milano dopo i felici anni a Roma. Eppure il Tucu non sta ripagando il suo mentore con la stessa moneta. Finora il tecnico dell’Inter ha sempre schierato l’11 argentino quando possibile. Senza tuttavia ricevere in cambio prestazioni all’altezza delle aspettative. Perché 3 gol e 3 assist a metà anno sono troppo pochi per un giocatore con la sua qualità. E ora è tempo di ridefinire le gerarchie offensive. Perché Correa è persino meno utile di Romelu Lukaku, altro lungodegente di questa stagione nerazzurra. Tuttavia l’impatto del belga in campo può sicuramente essere maggiore, motivo per cui merita di scalzarlo nell’ordine di partenza dell’attacco. Dove la prima fila è occupata – giustamente – da Lautaro Martinez e Edin Dzeko. Ma le riflessioni su Correa necessitano di un orizzonte più ampio.
Cosa fare con il Tucu a fine stagione?
GIUDIZI NEGATIVI – Correa è a quota 9 gol e 5 assist in 61 presenze con la maglia dell’Inter. Numeri decisamente insufficienti per un attaccante costato la bellezza di 33,36 milioni di euro. Un’operazione nettamente in perdita, ad oggi, per i nerazzurri (già analizzata qui). Che con ogni probabilità dovranno valutare se considerarlo ancora un elemento utile alla rosa. Alla luce anche dell’ingaggio, che ammonta a 3,5 milioni stagionali. Bisognerà quindi trovare un club disposto ad accollarsi uno stipendio simile. E anche a sborsare almeno 20-25 milioni di euro, così da garantire all’Inter una minima plusvalenza (in estate il suo valore sarà di 17 milioni di euro circa). Generando il margine per investire su altri profili offensivi (Marcus Thuram in primis). Ed evitando sicuramente nuove operazioni così rischiose.
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