Con l’infortunio di Correa si può stilare un primo bilancio della sua stagione. Il suo contributo non solo non è cresciuto rispetto allo scorso anno, ma malgrado la fiducia di Inzaghi è andato persino in calo.
STAGIONE FINITA, O QUASI – L’infortunio accusato da Correa negli ultimissimi secondi di Fiorentina-Inter grossomodo chiude la sua stagione. Quantomeno in Serie A, dove mancano due partite. Forse c’è uno spiraglio per la finale di Champions League, ma insomma arrivati a questo punto si può tracciare un primo bilancio della sua seconda stagione in maglia nerazzurra. Che è inevitabilmente negativo.
NESSUNA CRESCITA – Per l’argentino questa doveva essere la stagione del riscatto, dopo un primo anno zavorrato dagli infortuni. Correa però non è mai riuscito a trovare la sua dimensione. O quella che si pensava dovesse essere la sua dimensione. Le promesse di quell’esordio folgorante col Verona sono state completamente disattese. Quel giocatore tecnico, elettrico, con qualità e personalità non si è visto praticamente mai. Presenze sì, ma sempre da compitino. Senza spunti, senza osare, quasi scomparendo tra le pieghe del gioco. E non basta un gol al Benfica a cambiare il giudizio.
NUMERI INSUFFICIENTI – Il primo aspetto da sottolineare è che il Tucu ha avuto le sue occasioni. Inzaghi gli ha dato minuti, facendone anche un titolare fisso in Serie A negli ultimi mesi. In totale per lui 1408 minuti in 41 presenze (16 da titolare, tra cui 8 delle ultime 9 giocate in campionato). Numeri superiori allo scorso anno, quando si era fermato a 1317 e 36. A questa fiducia però non è corrisposto il rendimento sperato: nel 2022-2023 Correa ha messo insieme appena 4 gol e 3 assist in tutte le competizioni. Numeri questi in calo rispetto a una prima stagione già non scintillante. Con l’ultima rete in A che risale a Inter-Sampdoria del 29 ottobre. Con solo il gol al Benfica, quello del 3-1 il 19 aprile, a spezzare il digiuno in termini di contributi diretti ai risultati. Un bilancio insufficiente per un attaccante dell’Inter.
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