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Coronavirus, la pausa nazionali preoccupa. Ma l’Inter poteva opporsi?

La FIFA, nei giorni scorsi, ha diramato un nuovo protocollo per la gestione di alcuni casi particolari in cui i club (come l’Inter) possono opporsi alla convocazione in nazionale dei tesserati. Le misure sono state pensate per ridurre le probabilità di diffusione del contagio da coronavirus. Ecco di cosa si tratta

ANSIA – In tutta Europa il coronavirus è tornato a far paura. I contagi sono quasi raddoppiati in Italia, mentre in altri paesi l’aumento si è registrato da diverse settimane. La situazione è ben diversa rispetto al cataclisma di qualche mese fa, ma di certo la pausa nazionali non può far bene ad un movimento (quello calcistico) che sta cercando di costruirsi una bolla per tirare avanti. Si è alzata una profonda voce contraria allo svolgimento di amichevoli improbabili che impegnano i calciatori in trasferte transoceaniche. Per quanto riguarda l’Inter, se è vero che il primo contagio è stato quello di Alessandro Bastoni dall’Under 21, è anche vero che la presenza di numerosi nazionali preoccupa parecchio in ottica COVID-19. Ma il club nerazzurro avrebbe davvero potuto opporsi alla convocazione di alcuni suoi tesserati?

ESENZIONI – Il 1 ottobre la FIFA ha diramato un appendice del protocollo di svolgimento e regolamentazione della finestra per gli impegni delle nazionali. In questa circolare ufficiale, che potete trovare QUI, la FIFA consente ai diversi club (come l’Inter) di opporsi alla convocazione dei suoi tesserati solo in alcuni casi. Ecco quali:

Le regole relative al rilascio di giocatori alle squadre delle federazioni si applicano normalmente tranne nei casi in cui: è previsto un periodo obbligatorio di quarantena o autoisolamento di almeno cinque giorni all’arrivo nel paese del club che ha l’obbligo di cedere il giocatore a una Nazionale, o il luogo in cui si svolgerà una partita della Nazionale. C’è una limitazione al viaggio da o verso una delle due località di cui sopra. Ai giocatori di una Nazionale non è stata concessa un’esenzione specifica dalle autorità competenti in merito alle suddette decisioni». Il nuovo regolamento “si applica a tutti gli sportivi che viaggiano a livello internazionale ai fini delle partite con le loro squadre Nazionali, per tutte le finestre internazionali di calcio maschile, calcio femminile e futsal in programma per il resto del 2020“.

DISPOSIZIONI – Secondo quanto riporta Rivista Undici, in un articolo del 2 ottobre scorso, queste particolari disposizioni rispondono alle proteste della Fifpro, preoccupata soprattutto per gli impegni di qualificazione ai prossimi mondiali della Conmebol. Anche le qualificazioni asiatiche e del Nord-Centro America sarebbero dovute iniziare in questo periodo, ma sono state rinviate a marzo 2021.

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