Conte vive il primo paradosso Inter: formazione fatta per 9/11 con 2 buchi
La nuova Inter di Conte sta nascendo e il work in progress di questi giorni serve per allestire la formazione-tipo: Barella è il terzo innesto che va in questa direzione, ma in casa nerazzurra è opportuno velocizzare la paradossale situazione creatasi nei due ruoli clou del preannunciato 3-5-2 contiano
FORMAZIONE QUASI PRONTA – L’arrivo di Nicolò Barella alla corte di Antonio Conte equivale al terzo tassello della rivoluzione nerazzurra nella formazione titolare. La rosa ereditata dal neo tecnico va analizzata reparto per reparto, differenziando i titolari dalle riserve. Rispetto all’ultima Inter di Luciano Spalletti, considerando anche il cambio di modulo, i confermati da Conte sono al più sei: il capitano Samir Handanovic in porta; Stefan de Vrij e Milan Skriniar nel cuore della difesa; Marcelo Brozovic in cabina di regia a centrocampo; Ivan Perisic largo sulla fascia sinistra; e Lautaro Martinez nel ruolo di seconda punta. Ben 6/11, a cui vanno aggiunti i tre acquisti fortemente voluti da Conte: Diego Godin in difesa; il già citato Barella a centrocampo; e Valentino Lazaro sulla fascia destra. Ecco i 9/11 dell’Inter di Conte. Una buonissima base da cui (ri)partire.
ULTIME DUE PEDINE CHIAVE – Chi manca? Anzi, cosa manca? Facilissimo dirlo: due profili fondamentali. La mezzala da gol e il centravanti boa. Esattamente i profili dei due calciatori epurati pubblicamente da Beppe Marotta: a centrocampo Radja Nainggolan e in attacco Mauro Icardi, praticamente le stelle più croce che delizia dell’ultima stagione interista. Due tipologie di giocatori che tanto Conte quanto Marotta hanno individuato sul mercato, ma sarà impossibile prendere entrambi per questioni di budget: investimento simile che tocca gli 80 milioni di euro solo per il cartellino, per non parlare dell’ingaggio. La priorità è Romelu Lukaku (Manchester United) in attacco, il complementare è Sergej Milinkovic-Savic (Lazio), alter ego di Donny van de Beek (Ajax) a centrocampo. Più facile arrivi solo uno in coppia con un affare low cost altrove.
PARADOSSO NERAZZURRO – L’eventuale arrivo di Edin Dzeko (Roma) completerebbe la panchina al posto dell’esubero Samuele Longo nella “Lista Serie A” (vedi articolo), ma non colmerebbe la lacuna del post-Icardi, così come l’alternanza tra il neo acquisto Stefano Sensi e il “vecchio” titolare Matias Vecino non garantirebbe la dote di gol, oltre che la qualità nella doppia fase di gioco, in uscita con Nainggolan. Ecco perché l’Inter deve fare ancora almeno un altro doppio sforzo per la formazione titolare di Conte: servono due colpi, uno a centrocampo e uno in attacco, senza fare altri grandi investimenti, dato che l’upgrade in panchina è già stato fatto. Una situazione paradossale per Conte, considerando che fino a qualche mese fa avere Nainggolan e Icardi in questi ruoli equivaleva ad avere il top in Serie A e due profili invidiabilissimi anche in Champions League…