Conte, mira infallibile: una frecciatina e un consiglio. 3 bocciati. Conviene?
L’Inter vince a Brescia e si proietta in testa alla classifica, in attesa di Juventus-Genoa, in programma stasera alle ore 21.00. Conte a fine partita, probabilmente sfiancato dalla sofferenza dei secondi 45′ di gioco, si lascia andare a qualche frecciatina di troppo (vedi articolo). Ma è davvero necessario?
MIRA INFALLIBILE – L’Inter conquista 3 punti pesantissimi a Brescia, dove per un tempo, il secondo, la squadra di Eugenio Corini ha messo a dura prova i nerazzurri. Poi, nel momento di massima sofferenza, Romelu Lukaku tira fuori il coniglio dal cilindro e Antonio Conte può rifiatare. Ma non per molto. Il tecnico nerazzurro, evidentemente provato a fine partita, si lascia andare al secondo sfogo in quattro giorni. Perché, come ama ricordare lui, l’Inter è reduce da quattro partite in nove giorni. Aspetto che nel post partita di Brescia fa cadere qualsiasi commento tecnico. E infatti Conte non ne fa e concentra tutto su qualche frecciatina, o meglio una frecciatina e un consiglio, a dire il vero ben mirati.
DESTINATARI – La frecciatina è rivolta a chi ha messo l’Inter nelle condizioni, non proprio favorevoli, di disputare sette partite in venti giorni mentre altre squadre in ventuno/ventidue. Uno o due giorni possono sembrare pochi, ma nel caso di sfide ravvicinate e di una certa importanza fanno la differenza. Il consiglio è rivolto invece alla dirigenza nerazzurra, invitata gentilmente – e giustamente – a non illudersi osservando la classifica. C’è ancora tanto da fare e, soprattutto, da comprare. Perché è qui che vuole arrivare Conte, inutile girarci molto intorno.
ALLARMI E BOCCIATURE – Conte ha dovuto far fronte a tre infortuni pesanti, vale a dire quelli di Danilo D’Ambrosio, Stefano Sensi e Alexis Sanchez. Ha bloccato Sebastiano Esposito, rendendolo dunque la prima alternativa in attacco. Di conseguenza ha bocciato Matteo Politano, sempre più distante dai radar del tecnico leccese. Stesso discorso per Valentino Lazaro e Matias Vecino, che non hanno mai pienamente convinto Conte. Ci sta, è umano.
PROMEMORIA – Lo sconforto di Conte, però, potrebbe scoraggiare ancor di più le seconde scelte. E siccome la coperta è corta, forse non conviene a nessuno. Che poi la società abbia il dovere di intervenire a gennaio, o quantomeno provarci, è fuori discussione. Senza dimenticare che il mercato estivo è stato fatto con il benestare dello stesso Conte, che magari a giugno non sapeva proprio tutto tutto ma abbastanza per capire come muoversi. Altro discorso meritano le troppe sfide ravvicinate, polemica che forse con tutta la rosa a disposizione non sarebbe nemmeno mai nata.