Conte, calendario nessun alibi: Inter la più penalizzata tra le prime sette
Nel postpartita della sfida tra Roma e Inter, pareggiata con il punteggio di 2-2, Antonio Conte si è scagliato pesantemente contro la gestione del calendario (vedi articolo). La squadra nerazzurra, infatti, su sette partite nel post lockdown ha dovuto affrontare ben cinque partite in cui l’avversaria ha avuto un giorno in più di riposo.
MENO RIPOSO – La rabbia di Antonio Conte nel postpartita del pareggio tra Roma e Inter è ampiamente giustificata. In sette partite giocate nel post lockdown (escludendo il recupero contro la Sampdoria), infatti, per ben cinque volte i nerazzurri hanno dovuto affrontare un avversario con un giorno in più di riposo nelle gambe. Le partite in questione sono la trasferta contro il Parma del 28 giugno (i gialloblu avevano giocato al 23, i nerazzurri al 24 contro il Sassuolo), la sfida in casa contro il Brescia dell’1 luglio (le rondinelle avevano giocato al 27 giugno), la partita contro il Torino del 13 luglio (i granata avevano giocato all’8 luglio, mentre i nerazzurri al 9 contro il Verona), la trasferta contro la SPAL del 16 luglio (i ferraresi avevano giocato al 12 luglio) e la sfida di ieri sera contro la Roma (i giallorossi avevano giocato al 15 luglio).
DISPARITÀ – Un dato che fa ancor più pensare, considerando il trattamento riservato alle prime sette squadre. Dopo i nerazzurri con -5, in penultima posizione troviamo l’Atalanta, che ha dovuto affrontare due partite con un giorno di riposo in meno rispetto all’avversaria. Quinto il Napoli con -1, quarta la Roma con un +1 (ovvero la sfida di ieri sera contro i nerazzurri), terzo il Milan a +1, seconda la Lazio a +2 (la stessa Lazio il cui DS Igli Tare lamentava il dover giocare ogni tre giorni…) e prima la Juventus, anch’essa a +2. Una lamentela dunque non campata per aria quella di Antonio Conte, né tanto meno un alibi. Le variabili all’interno di un campionato sono molte e di sicuro il calendario è una di queste, specialmente quando ci si trova di fronte a una disparità di trattamento simile. Spesso e volentieri ai danni dell’Inter.