Conte aveva già in mente il piano B: ora manca anche il piano C?
Conte veniva accusato di dogmatismo e di non avere un vero piano B all’unica strategia di campo. I fatti smentiscono, ma resta una difficoltà.
PIANO B – Antonio Conte e il piano B per l’Inter. Un matrimonio impossibile per tutta la prima parte di stagione, secondo molti opinionisti e addetti ai lavori. Nonostante la netta ripresa in campionato, iniziata con 8 vittorie consecutive e ora giunta a un +4 sulla seconda in classifica. L’Inter del tecnico pugliese è forte, costruita per vincere, ma non sa cambiare per superare gli ostacoli. Due i momenti topici di questa opposizione: l’eliminazione dalla Champions League, e lo 0-0 di Udine a fine gennaio. Poi Conte sorprende tutti, inserisce Christian Eriksen titolare fisso, amplia la cabina di regia, e ora l’Inter non conosce più rivali. Un’epifania improvvisa del tecnico o, più sensatamente, una modifica tanto semplice quanto difficile da implementare, che ha richiesto mesi di lavoro a staff e giocatori?
PROSSIMA EVOLUZIONE – La duplice regia che forniscono Marcelo Brozovic e Eriksen è il vero segreto del primato dell’Inter. Più della ritrovata forma di Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. Avere due giocatori con quelle caratteristiche e quella visione di gioco, al centro del campo, cambia i paradigmi della squadra, e gli effetti sono ben visibili. Ma Conte non dovrà accontentarsi, perché presto sorgerà l’esigenza del piano C. Dovrà infatti garantire le stesse prestazioni, anche cambiando (l’uso della C non è casuale) alcuni titolari. Un’esigenza che l’allenatore nerazzurro spera di rimandare il più possibile, nonostante la spada di Damocle delle diffide.