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Calhanoglu trasformato da Inzaghi: Inter senza 10 ma con un 4 unico

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Calhanoglu mette a segno il suo primo gol stagionale nel poker servito alla Fiorentina ma ciò che stupisce del numero 20 dell’Inter è la prestazione in sé. Il nuovo perno di Inzaghi non è solo un ex trequartista reinventato regista basso ma un altro calciatore. Unico nel suo genere

NUOVA VITA – Una volta a 27 anni iniziava la fisiologica fase di declino di un calciatore che, raggiunta la piena maturità, non poteva migliorare ulteriormente le proprie prestazioni. Adesso la carriera calcistica si è allungata e a 30 anni, spesso, inizia una nuova vita. Lo sa bene Hakan Calhanoglu, che è in odore dei 30 ma nel frattempo in maglia Inter non smette di crescere, maturare e migliorarsi. Non solo. Il classe ’94 turco stupisce tutti facendo uno step in più: la trasformazione tecnico-tattica nel biennio nerazzurro arriva al suo culmine all’inizio della terza stagione. Calhanoglu sveste ufficialmente i panni della mezzala di qualità e sposa appieno l’idea di Simone Inzaghi, che lo utilizza davanti alla difesa prima per necessità e poi per volontà. Il 29enne di Mannheim non è più l’alter ego dell’ormai ex Marcelo Brozovic in cabina di regia ma è la sua evoluzione. Un numero 10 che arretra il proprio raggio di azione resta un numero 10 solo meno offensivo, in genere. Non è così per Calhanoglu, che diventa un centrocampista ibrido con la cattiveria del mediano e la visione di gioco del trequartista. La qualità palla al piede è la stessa di sempre ma è la quantità senza palla che stupisce. Non era scontato. Chi pensava che il numero 20 nerazzurro fosse/sarebbe stato un uomo in meno in fase difensiva deve ricredersi: Calhanoglu è l’elemento-chiave della nuova Inter di Inzaghi. Non solo per l’equilibrio dato a centrocampo.

Un nuovo Calhanoglu per una nuova Inter

PERNO FONDAMENTALE – I meriti di Calhanoglu in questo processo sono tanti. Quelli di Inzaghi tantissimi. Il rigore perfetto calciato e segnato nel 4-0 di Inter-Fiorentina serve solo a ribadire che Calhanoglu è il primo battitore nerazzurro da fermo. Rigori ma anche punizioni e calci d’angolo. Il piede da numero 10 non lo perde ma adesso abbina una serie di caratteristiche finora tenute nascoste. Il dinamismo esagerato di Brozovic fa(ceva) perdere un po’ di lucidità alle giocate del centrocampista croato. Calhanoglu in questo sembra agire con una gestione più matura delle proprie energie. Corre più che rincorrere. Copre sempre meglio la sua zolla di campo e si immola, all’occorrenza, per salvare la propria porta da potenziali occasioni da rete. Probabilmente l’esperienza di Istanbul è servita… Questo è un altro Calhanoglu. E si trova alla perfezione con i compagni di reparto, senza pestarsi i piedi con la “nuova” mezzala di qualità Henrikh Mkhitaryan, che è il vero cervello della squadra. Con questo Calhanoglu sarà difficile per Kristjan Asllani trovare spazio ma anche per gli altri sarà complicato far cambiare idea a Inzaghi nelle rotazioni. Un numero 10 a tratti interditore non è mai un semplice regista basso: Calhanoglu è il nuovo numero 4 moderno dell’Inter, che permette a Inzaghi di esaltare il proprio calcio sempre più fluido e senza ruoli fissi. Il perno su cui costruire un ambizioso progetto sportivo.

Pubblicato da
Andrea Turano

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