Calhanoglu studia da leader: primo passo nel derby, poi la Turchia
Milan, Gibilterra, Montenegro. Tre partite che potrebbero rappresentare i primi passi di un nuovo Calhanoglu. Il turco sta cambiando, e l’evoluzione potrebbe essere significativa.
CAMBIAMENTO IN CORSO – Le ultime due settimane potrebbero rappresentare uno step importante per Calhanoglu. Il turco è da sempre considerato un giocatore incostante. Bravo tecnicamente, con qualità, ma senza quella capacità di impattare veramente sulle gare. Un limite di personalità. Tra Milan-Inter e le sfide giocate con la maglia della Turchia si è visto qualcosa di diverso.
DERBY DI PERSONALITÀ – Iniziamo dal primo passo. Il derby è stato un segnale forte. Calhanoglu ha voluto fortemente battere un rigore in uno stadio per tre quarti schierato apertamente contro di lui. Sullo 0-0. Un gesto deciso, chiaro, con esultanza altrettanto forte. Poteva scegliere il basso profilo, invece ha mostrato il carattere. Quello che di solito non gli si riconosce. L’acuto di una prestazione solida, da centrocampista completo. Forse la migliore della sua stagione. Quella in cui si è dimostrato più inserito nella squadra, più addentro alle idee tattiche di Inzaghi. Poi è arrivata la sosta.
CONFERME CON LA NAZIONALE – Con Calhanoglu c’è sempre l’idea che una buona partita resti un evento isolato. Per questo le due partite della Turchia sono dei segnali importanti. Il turco ha proseguito sulla scia del derby. Partite solide, continue, da centrocampista completo. Non più lampi isolati, giocate estemporanee. Presenza costante nel gioco, una miriade di palloni giocati. Un cambiamento deciso di approccio, partito da lui e incoraggiato dal suo ct. Che potrebbe essere il segnale di una sua evoluzione
CALATO NEL RUOLO NUOVO – Calhanoglu ha commentato così la vittoria col Montenegro: “Ringrazio il mister, mi fa giocare in una posizione che mi piace molto, la stessa che ho all’Inter. È una posizione tra il 6 e l’8”. Di nuovo, un segnale di una percezione diversa. Di sé e del proprio calcio. Il turco ha sempre giocato da elemento offensivo, trequartista o ala. Dimostrando costantemente una certa allergia nello scalare sotto la trequarti. Adesso ha abbracciato il ruolo di centrocampista. Un percorso iniziato praticamente nel giorno della firma con l’Inter. Con più responsabilità. E richieste diverse. Tra cui la continuità. Quindi facciamo tutti attenzione: da qui in avanti si potrebbe vedere un nuovo Calhanoglu.