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Calhanoglu brilla anche da regista, ma in copertura non è Brozovic

Calhanoglu ha risposto a una necessità in casa Inter, riscoprendosi regista basso. Ma c’è un aspetto del gioco in cui deve ancora crescere.

CRESCITA COSTANTE – Calhanoglu regista è stata una delle scoperte della stagione dell’Inter. Schierato per necessità visto il lungo infortunio di Brozovic, il turco ha risposto “obbedisco” e si è messo a lavorare per apprendere il ruolo. Partendo forte con la prestazione e il gol contro il Barcellona. Una prima, decisa, iniezione di fiducia. Aggiungendo poi un mattoncino alla volta. Di gara in gara, fino all’ultima con l’Atalanta. Diventando per Inzaghi e per tutta l’Inter una nuova certezza. Tanto che qualcuno inizia anche a preferirlo a Brozovic. Attenzione però. C’è un aspetto del gioco in cui deve ancora imparare dal compagno croato.

MAESTRO NELLE DUE FASI – Brozovic è un maestro assoluto del ruolo di regista basso. Non solo per la sua capacità di tessere la trama del gioco, unendo la visione complessiva al dinamismo. Il croato è un incredibile gestore degli spazi anche in fase di non possesso. Le sue doti in copertura sono fondamentali per gli equilibri di squadra. Corre molto, e mai a caso. Sa sempre dove stare in relazione ai compagni per evitare di lasciare buchi. Questione di letture tattiche. In questo nessuno è come lui. Almeno non ancora. Né Asllani, né appunto Calhanoglu.

ASPETTO DA MIGLIORARE – Sia chiaro, il turco non è uno sprovveduto. Sa gestire modi e tempi del pressing, coordinadosi con la squadra, senza lasciare buchi. Cosa che invece è il principale limite di Asllani. Ha grande corsa e si produce in contrasti e recuperi. Quando si trova in zona centrale il suo lavoro in non possesso è garantito. Il problema è quando deve uscire da questo cono, spostandosi di lato. Si è visto contro l’Atalanta. Gli uomini di Gasperini sfruttando il 4-2-3-1 hanno puntato sull’ampiezza. E quando partivano dall’esterno, facendo poi rientrare il pallone verso i trequartisti, hanno trovato spazi centrali. Questo perché l’Inter non era precisa nelle marcature, e Calhanoglu spesso si è allargato per andare ad aiutare i compagni. Lasciando però uno spazio centrale pericoloso di cui gli avversari hanno approfittato. Questione di tempi, di letture, di momenti. In questo, non è ancora Brozovic.

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