Buffon non bestemmia, im-para (e gioca Juventus-Inter da titolare)
Buffon a 43 anni riesce a essere ancora protagonista nel mondo del calcio. Sia in campo sia fuori da esso. L’ex numero 1 bianconero tornerà titolare in Juventus-Inter di Coppa Italia, nonostante il “particolare” episodio che ha caratterizzato l’1-0 dell’andata
BUFFON TITOLARE – In Italia i regolamenti servono per essere violati. Anche quelli che presentano regole bizzarre rispetto al contesto. È il caso della “squalifica per bestemmia” nel corso di una partita di calcio. Una squalifica – forse esagerata ma non per questo ingiusta – che per qualcuno arriva puntuale e per altri no. Ancora una volta a farla franca è Gianluigi Buffon, che domani sera a Torino potrà partire titolare a difesa della porta della Juventus (vedi articolo). Lo storico portierone azzurro, protagonista con la “presunta solita espressione blasfema” in occasione del gol subìto all’andata a opera di Lautaro Martinez, non è stato deferito dalla Procura Federale perché “l’audio non è sufficientemente chiaro”. Ci sta. Non è successo nulla di grave. Sarebbe stato assurdo il contrario. Immaginate: squalificare un portiere neo 43enne per aver subito gol. Pazzesco. Ed è giusto concedergli un’altra occasione in Juventus-Inter di Coppa Italia. Partita decisiva.
SPERANZA BIS – Per Buffon questa non è la prima volta e magari nemmeno l’ultima. Come confermato dalla compagna stessa (Ilaria D’Amico, ndr), la bestemmia fa parte del suo gergo. Questo non lo rende un buon modello per il mondo del calcio? Falso. Certo potrebbe lavorare su se stesso, soprattutto in tempi di stadi vuoti… Ma va be’, pazienza. In attesa che cambi il regolamento. E in attesa di sapere come finirà il deferimento relativo a Parma-Juventus, che è arrivato fuori tempo massimo e ormai ha perso anche credibilità. Per un monumento calcistico come Buffon si può fare questo e altro. Che sarà mai. Solo uno strappo alla regola. Un “colpevole” noto a tutti ma inattaccabile. Parafrasando una vecchia citazione, Buffon non bestemmia… impara. Impara a “portare lo zio”. Anzi, im-para. Perché tanto sarà in porta contro l’Inter, domani. Sperando di sentire almeno un paio di imprecazioni nei 90′ mentre Samir Handanovic fa da spettatore…