Bellanova in Inter-Monaco mostra vizi e virtù: talento da raffinare
Inter-Monaco ha visto tra i suoi titolari anche Bellanova. L’esterno ha messo in campo le sue qualità, mostrando anche tutto quello in cui deve ancora crescere.
PARTITA ESEMPLIFICATIVA – Bellanova è partito titolare in Inter-Monaco, schierandosi come esterno destro. E la sua partita è stato un compendio di quello su cui il ragazzo deve ancora lavorare per raffinare un talento fisico e tecnico evidente fin dalle giovanili. Il numero 12 non ha brillato, mettendo in campo vizi e virtù.
TALENTO NEL DRIBBLING – Iniziamo dalle cose positive. Bellanova è un esterno propositivo, con un’attitudine quasi da ala nel puntare l’uomo e cercare il dribbling. Del resto è la sua dote migliore, lo sa e cerca di sfruttarla in modo insistito. Nel corso della partita col Monaco si è visto. In fase offensiva Il numero 12 ha spesso aspettato il suo marcatore diretto, fermando corsa e pallone, per poi puntarlo e superarlo. Con successo. Si è dimostrato talentuoso, con un uno contro uno bruciante anche in spazi ridotti. Qui però iniziamo a parlare dei limiti.
ASPETTI IN CUI CRESCERE – Cominciando dalla fase offensiva, l’esterno ha puntato troppo sul suo dribbling. Non sempre è il caso di rallentare, aspettare, puntare. Poi aspettare di nuovo e puntare di nuovo. Anche perché questa insistenza porta a perdere i tempi migliori del cross, con la difesa che ha tempo di marcare gli attaccanti. Deve capire come gestire meglio questa sua dote. Limitare l’esuberanza e sfruttarla nei momenti giusti. Passando alla fase difensiva, è sicuramente quella in cui Bellanova deve crescere maggiormente. E col Monaco ha mostrato i suoi limiti. Tende a lasciare molto spazio alle sue spalle vista la vocazione offensiva, che poi risulta difficile da recuperare (specialmente in un contesto approssimativo per uomini e conoscenza reciproca). Lo si vede spesso cercare recuperi in affanno, inseguendo l’avversario. Serve crescere in senso tattico, posizionamento e nell’attitudine a seguire l’uomo, a guardarsi le spalle, a controllare lo spazio. Ma il giovane ha talento e l’Inter conosce benissimo la situazione.