Bastoni incontenibile contro la Fiorentina: partita da mezzala aggiunta
Alessandro Bastoni si mette ancora in luce in Fiorentina-Inter. Una partita a proiezione decisamente offensiva per il difensore classe 1999.
NUMERI – Alessandro Bastoni non deve sostanzialmente preoccuparsi della fase difensiva in Fiorentina-Inter. Dalle sue parti i viola passano poco, e quasi sempre in modo inconcludente. E la netta propensione nerazzurra a sviluppare gioco sulla destra apre ampi spazi sul lato opposto. Questo porta Alessandro Bastoni a toccare 75 palloni, con 54 passaggi, di cui 15 in avanti (dati provenienti dal report della Lega Serie A). Ma le statistiche di primo livello non aiutano a leggere correttamente la prova del difensore numero 95.
AVANZATA – Analizzando i palloni giocati da Bastoni, emerge infatti come il nerazzurro si sia spinto molto più in avanti del solito. Sfruttando lo scivolamento di Arturo Vidal verso il centro, seguendo la tendenza di tutto il centrocampo a pendere a destra, il numero 95 ha potuto avanzare con più frequenza e decisione del solito. Soprattutto nel primo tempo, Bastoni sembrava a tutti gli effetti la mezzala aggiunta del centrocampo nerazzurro. E questo lo si può vedere anche dalla sua heatmap (fonte: WhoScored.com):
TOCCHI – Un’impressione confermata poi analizzando le zone di gioco dove arrivano i tocchi di Bastoni (75). Quando l’Inter provava a sviluppare l’azione offensiva dalla sinistra, il numero 95 figurava come attore protagonista nel collegare l’esterno alla zona nevralgica del campo. E addirittura Bastoni è arrivato a tirare due volte verso la porta della Fiorentina, arrivando a un soffio dal primo gol stagionale (il terzo con l’Inter). La conferma del suo contributo sulla zona mancina del campo possiamo derivarla dalla mappa dei tocchi (sempre presa da WhoScored.com):
CERTEZZA – Alessandro Bastoni non è più una sorpresa. Semmai è sorprendente la facilità con cui il 21enne si sia inserito organicamente nei titolari dell’Inter, spostando mostri sacri come Milan Skriniar e Diego Godin. Una crescita esponenziale che si spiega con il suo talento, ma soprattutto con la sua maturità, umana e tecnica. Il numero 95 è ormai una certezza consolidata dell’Inter, e a breve lo sarà dell’Italia.