Barella un anno dopo la cura Inzaghi: ora deve diventare grande (con l’Inter)
Barella è uno degli intoccabili dell’Inter. Cioè uno dei pochi calciatori che, pur non potendo essere definito incedibile per ovvi motivi, potrebbe lasciare la Milano nerazzurra solo per un’offerta shock, che non sembra essere nei piani di nessuno al momento. Anche per questo nella prossima stagione ci si aspetta il salto di qualità al servizio di Inzaghi
ANNO DI MONTAGNE RUSSE – La prima stagione di Nicolò Barella agli ordini di Simone Inzaghi non è stata perfetta. Anzi, diciamolo senza peli sulla lingua: il centrocampista azzurro ha deluso rispetto alle sue reali potenzialità. Ciò non significa che Barella abbia portato a termine una stagione insufficiente. Più che altro, il “compitino” per un calciatore del suo livello – ormai internazionale – non basta più. E il numero 23 dell’Inter è mancato troppe volte quando non doveva mancare. Esaltandosi, invece, in altre occasioni. Gli alti e bassi di Barella con Inzaghi rappresentano il principale bug da risolvere in mezzo al campo in vista della prossima stagione. Il picco iniziale, seguito da una lunga flessione prima della parziale ripresa finale, non può bastare. I numeri in termini di assist (addirittura 12!) più che di gol (appena 4…) non devono confondere né distrarre. Barella non ha ancora raggiunto la piena maturità calcistica, tecnico-tattica ma soprattutto a livello mentale. Tradotto: la leadership è la discriminante tra il Barella appena sufficiente e il Barella potenzialmente dominante. Una differenza non da poco per un talento.
Barella, tempo scaduto: l’Inter è adesso
STAGIONE DELLA MATURAZIONE – Un salto di qualità che il 25enne scuola Cagliari dovrà opportunamente fare in questa stagione con l’Inter. Anche e soprattutto grazie a Inzaghi. Non parteciperà al suo primo Mondiale con l’Italia ma tornerà a giocare in Champions League dopo la squalifica. Barella, dopo il biennio sotto Antonio Conte, si è imposto come mezzala di quantità in grado di abbinare qualità al servizio della squadra. Inzaghi in un anno ha modificato parzialmente il modo di giocare da mezzala di Barella ma l’impressione è che manchi ancora qualcosa. Probabilmente a livello tattico. Ad esempio, la richiesta potrebbe essere quella di iniziare a reggere il reparto al 50% in caso di utilizzo nel ruolo di mediano davanti alla difesa. In un anno con Inzaghi si è visto un Barella fin troppo solista. Più attento alla crescita individuale (oggettiva ma incompleta) che a quella collettiva. Il prossimo step va in questa direzione. Barella deve diventare calcisticamente grande insieme a tutta l’Inter. E nel caso in cui andasse in porto la dolorosa cessione di Milan Skriniar (vedi video), ci sarebbe anche un motivo in più per non posticipare ulteriormente questo obiettivo… Capito? Non può esistere un capitano senza leadership. E l’Inter ne ha dannatamente bisogno sùbito… di entrambe le figure.