Barella, l’Inter e quella etichetta di Capitan Futuro che fa ricordare De Rossi
Barella sarà il prossimo capitano dell’Inter. Su questo non sembra esserci più dubbio, sebbene se ne stia parlando da troppo tempo e non sembri particolarmente rispettoso per chi quella fascia la indossa ancora e per chi la meriterebbe di più. Una situazione che ricorda un po’ quella di De Rossi nella Roma, ma in questo caso c’è anche un contratto da “sistemare” in tempi relativamente brevi
CAPITAN FUTURO – Parlare troppo in prospettiva, quando le certezze sono poche, non è mai una buona idea. Il futuro di Nicolò Barella all’Inter non è in discussione. Nonostante l’interesse di diversi top club esteri, disposti anche a investire importanti cifre per il centrocampista italiano, la priorità del classe ’97 cagliaritano è e resta il nerazzurro. Nessun dubbio su questo. Barella è il presente e il futuro dell’Inter, ma a che condizioni? Da quasi un anno si parla dell’ipotesi Barella prossimo capitano dell’Inter, dimenticando – tra le altre – la candidatura di Milan Skriniar (vedi focus). Un dettaglio che ha pochissima importanza. Promettere la fascia di capitano a un calciatore sembra la strategia ideale per tenerselo stretto, facendolo sentire al centro del progetto. Un ruolo che Barella sa già di avere, ma senza bisogno di etichettarlo come “Capitan Futuro” designato prima ancora di capire cosa succederà. Magari l’attuale capitano, Samir Handanovic, rinnoverà e sarà ancora titolare – quindi capitano – fino al 2023… In ogni caso, l’etichetta è superflua. E forse anche la fascia in sé una forzatura, al momento.
Barella e l’Inter, il nuovo contratto prima della fascia
NUOVO CONTRATTO – Barella ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2024, niente di allarmante a livello di durata. L’incongruenza riguarda l’ingaggio, attualmente pari a 2.5 milioni di euro netti annui. Per inquadrare meglio la situazione, Barella guadagna quanto la sua attuale riserva Matias Vecino (in scadenza fine stagione…), la metà di Hakan Calhanoglu (arrivato a parametro zero) e un terzo di Alexis Sanchez (altro acquisto a costo zero). Troppo poco per un calciatore, già campione d’Italia con l’Inter e d’Europa con l’Italia, che ha ormai ottenuto lo status di profilo internazionale. Magari ancora non verrà definito top player all’unanimità, ma poco ci manca. Ed è questo il motivo per cui rinnovare il contratto di Barella, adeguandogli l’ingaggio, vale molto di più di promettergli la fascia di capitano. Bisogna trattarlo come calciatore che porta un vantaggio competitivo in campo, non come tifoso che gioca nella sua squadra del cuore. Venire incontro alle esigenze strategiche della società è una cosa, farlo perché la proprietà non può dare garanzie finanziarie è un’altra. Nuovo contratto significa nuovo stipendio, non nuovo ruolo nello spogliatoio. La fascia di capitano è un dettaglio secondario.
De Rossi e la Roma, il “Capitan Futuro” più famoso d’Italia
COME DE ROSSI – Barella non ha fretta di rinnovare e a quanto pare nemmeno l’Inter, che oggi ha altre priorità. A partire dal compagno di reparto Marcelo Brozovic (vedi focus). Il rischio di perdere il croato a parametro zero c’è, ma non per questo si può stanziare una cifra extra per trattenerlo. Specie se poi anche Brozovic, che oggi (curiosamente…) gerarchicamente è il vice-capitano dell’Inter titolare ma non viene considerato come futuro capitano, andrà a guadagnare più del doppio rispetto allo stesso Barella. Scenario poco coerente. Del resto, l’esempio di Daniele De Rossi nella sua Roma è lampante. L’etichetta “Capitan Futuro” se l’è portata dietro per un’intera carriera, mettendo Roma città e Roma squadra davanti a tutto. Salvo poi ereditarla solo a fine carriera, nelle ultime due stagioni post-ritiro di Francesco Totti, quando ormai De Rossi aveva smesso di essere un top player ed era diventato solo un gregario giallorosso. Barella non può prendere quel De Rossi come modello. Fascia di capitano o meno, l’Inter deve mettere sul piatto il contratto adeguato al livello del suo numero 23. Che magari in futuro sarà anche il capitano nerazzurro, ma nel presente è “solo” uno dei migliori centrocampisti in circolazione, quindi un calciatore da blindare. A tutti i costi. E senza promettergli una fascia che oggi gli va larga.