Barella con l’Italia per la definitiva consacrazione: serve un leader in mezzo
Barella si appresta a cominciare il suo primo torneo internazionale con la maglia dell’Italia. Il suo ruolo sarà fondamentale.
CRESCITA COSTANTE – Barella è un giocatore che ha sempre convinto molto in fretta tutti gli allenatori che ha conosciuto. A Cagliari si è imposto da giovanissimo, diventando anche capitano. Il salto all’Inter lo ha sofferto, forse, per un paio di mesi. Poi è diventato un riferimento assoluto per Conte tanto da vincere lo scudetto come miglior centrocampista della Serie A. E anche Mancini per la nazionale maggiore non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo. Schierandolo titolare da subito, dandogli fiducia e minuti. Ora Euro 2020 è l’occasione per il definitivo cambio di status.
RUOLO UNICO – Il campionato europeo è l’occasione per Barella di consolidare la sua considerazione internazionale. Il suo apporto in campo non è in discussione, mai. Ma nel centrocampo dell’Italia il suo ruolo è unico. L’elemento dinamico, praticamente l’unico con l’idea di portare palla, puntare l’uomo, cercare l’area in modo diretto. Deputato anche agli inserimenti e a portare i gol che in questa nazionale non sono così facili da trovare. Tutti dettagli che in campo sono molto evidenti, si notano e facilmente finiscono negli highlights. Quindi potrebbe essere facile sentire parlare anche molto del centrocampista sardo in questo mese.
LEADER IN CAMPO – C’è poi un fattore ulteriore. L’Italia a centrocampo è incerottata. E ha perso dei riferimenti. Serve qualcuno che porti leadership, anche a livello di giocate energiche, di strappi. Nel suscitare emozioni, caricare tutti, trascinare pubblico e compagni. Barella è il giocatore designato. Questo Europeo è la sua occasione.