Barella anima dell’Italia, il suo ruolo a centrocampo è ben definito
Barella è sempre più un elemento centrale, sia per l’Inter che per l’Italia. La partita con la Polonia ha mostrato bene il ruolo in cui lo vuole Mancini.
CRESCITA COSTANTE – Barella negli ultimi due anni è in costante crescita. Il centrocampista è protagonista sia in maglia Inter che con quella dell’Italia. E la sua leadership in campo si fa sempre più evidente. La sfida con la Polonia è paradigmatica per capire quello che è il suo ruolo in azzurro. Ma in realtà potremmo dire anche in nerazzurro, almeno in certe declinazioni contiane.
INCURSORE – Mancini ha ritagliato i ruoli nel suo centrocampo in modo preciso. Ed Evani ovviamente non ha cambiato le carte in tavola contro la Polonia. Nella mediana a tre Jorginho è il regista basso, il primo catalizzatore di palloni responsabile dell’impostazione con la difesa. Accanto a lui a sinistra c’è il secondo regista, in questo caso Locatelli, vale a dire il giocatore con cui cerca più scambi e che deve far salire la palla e il baricentro della squadra. Barella è invece l’elemento dinamico, l’uomo che deve offrire opzioni anche senza palla, coprire campo anche a livello difensivo e se serve riempire l’area in attacco. Vale a dire il ruolo che il centrocampista ricopre anche in nerazzurro quando Conte opta per il suo 3-5-2 da battaglia.
DIFFERENZA DI TOCCHI – Barella è sempre più compreso in questo suo ruolo, e sta crescendo per qualità, applicazione e personalità. Vive ancora momenti di eccesso e di foga, ma il suo gioco è in evoluzione. Che giochi in modo diverso dagli altri due centrocampisti si vede dai numeri. Con la Polonia Jorginho è arrivato a 100 tocchi, il migliore della squadra, e Locatelli è il quarto con 93. I passaggi sono 82 e 81. Barella arriva a 57 e 42. Una differenza netta, che indica appunta un ruolo specifico per il nerazzurro.