Ausilio si è dimenticato un dettaglio: l’Inter un acquisto di peso lo ha fatto
Ausilio nelle sue dichiarazioni sul mercato è stato così realista da risultare crudo. Si è dimenticato però di un dettaglio: l’Inter ha già fatto un acquisto. Vero e di peso.
DICHIARAZIONI GIUSTE, MA INCOMPLETE – Piero Ausilio ieri è stato molto chiaro sul mercato dell’Inter. Sia in entrata che in uscita. In tutto questo insieme di dichiarazioni però si è dimenticato di dire una cosa. In realtà anche parecchio importante, soprattutto per mettere tutti gli altri concetti nella giusta prospettiva. Quale? Presto detto: il ds nerazzurro si è scordato di dire che la società un acquisto lo ha già fatto.
ACQUISTO UFFICIALE – Il 2 luglio 2020 l’Inter ha annunciato l’acquisto a titolo definitivo dal Real Madrid di Achraf Hakimi. A titolo definitivo vuol dire già pagato, rate e dettagli tecnici esclusi. Niente prestiti né formule fantasiose. E il marocchino è un giocatore di talento, prospettiva, qualità, ma con già esperienza ad alto livello. Un nuovo titolare, giovane, prelevato da un top team. Pagato un prezzo notevole: 40 milioni di euro. Con un contratto da 5 anni a 5 milioni a stagione. Luglio sembra appartenere al passato remoto, ma il nuovo laterale di Conte è un colpo per la stagione 2020-2021. Pure sensazionale. Il primo fatto dall’Inter. Una novità rilevante, che Ausilio dovrebbe ricordarsi e ricordare.
PREMESSA INDISPENSABILE – Tecnicamente oltre a questo l’Inter ha anche preso Sanchez dal Manchester United e riscattato Sensi dal Sassuolo. Ma questi acquisti sono molto meno importanti di Hakimi. Soprattutto per la narrativa. Ausilio ha detto che l’Inter ha poche risorse, deve sfolire la rosa, non può pensare a investimenti di peso e deve ponderare con attenzione le scommesse sui giovani. Ed è tutto vero. Ma 40 milioni per un giocatore classe 1998, tra i migliori al mondo nel suo ruolo, sono già stati spesi. Un colpo vero, con una spesa che in Europa hanno fatto circa due club. Questa doveva essere la premessa a tutte le altre risposte. Anche perché è opera sua, specifica, tratto distintivo del suo lavoro. Dovrebbe proprio vantarsene e sbandierarlo. Invece nemmeno un accenno.