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Attacco Inter, tra conferme e possibili partenze: un errore non va più commesso

L’Inter è alle prese con le uscite, necessarie per sistemare il bilancio e riportare stabilità dopo le gravi perdite economiche dell’ultimo periodo. Anche il reparto offensivo, fiore all’occhiello della gestione Conte, potrebbe essere toccato da queste dinamiche. Vediamo la situazione generale dell’attacco nerazzurro.

LUKAKU E LAUTARO – Romelu Lukaku rimane il totem di questa Inter. Uno dei leader tecnici, forse il più importante. Quello a cui i compagni si aggrappano nei momenti di difficoltà. Lo cercano sempre, ma soprattutto quando la squadra ha bisogno di rifiatare e uscire dal pressing asfissiante degli avversari. In quelle fasi diventa un faro in mezzo all’oceano. Giocatore imprescindibile, i numeri impressionanti di questa stagione sono lì a dimostrarlo. 30 gol e 11 assist, numeri da top nel ruolo. Era un cardine nel gioco di Antonio Conte e lo sarà anche in quello di Simone Inzaghi. E lo è anche per la società, che non ha la minima intenzione di privarsene (vedi dichiarazioni agente). Il tecnico gli ha parlato personalmente promettendogli addirittura la Scarpa d’Oro (vedi articolo). La situazione di Lautaro Martinez invece è diversa. Il feeling con Lukaku è a livelli stratosferici, in campo e fuori. Ma la questione rinnovo (vedi dichiarazioni agente) e il bisogno dell’Inter di fare cassa nel mercato estivo, mettono la sua posizione in bilico. In caso di partenza, la società nerazzurra dovrebbe trovare un sostituto che riesca a raccogliere l’eredità pesante dell’argentino. Una prima punta in grado di fare movimenti anche da seconda, da raccordo tra i reparti. Unendo anche un buon bottino di gol e assist (19 e 11 per il “Toro” quest’anno). Non semplice, soprattutto alle cifre che potranno essere investite. Il rischio di dover fare una scommessa andando a toccare degli equilibri perfetti nel reparto avanzato è piuttosto alto.

SANCHEZ – A differenza dell’anno scorso, in cui una lunga serie di infortuni l’aveva tenuto ai margini, in questa stagione Alexis Sanchez ha avuto un impatto più significativo. I numeri rimangono bassi, soprattutto in zona gol (7 in 38 partite), ma non raccontano tutto. In molte gare è stato la scintilla che ha cambiato il match e l’ha sbloccato. Soprattutto quando ha giocato più arretrato, quasi da trequartista. Ha perso lo smalto dei tempi migliori, quando era una scheggia imprendibile. Ma il piede e la qualità sono rimaste invariate. Il suo problema è l’elevato ingaggio che al momento è difficilmente sostenibile per le casse nerazzurre. Per lui vale lo stesso discorso di Arturo Vidal (vedi articolo). Inoltre i continui acciacchi fisici lo rendono un azzardo, perché non sai mai per quanto potrai contare su di lui nell’arco di una stagione. Perderlo vorrebbe dire anche rinunciare a delle caratteristiche uniche nella rosa dell’Inter, priva di giocatori abilissimi nello stretto e nell’1 contro 1. Per sostituirlo servirebbe qualcuno che possa ereditarne il ruolo di spaccapartite.

QUARTO ATTACCANTE – Il ruolo del quarto attaccante è stato il tasto dolente degli ultimi mercati nerazzurri. Il Godot dei tifosi nerazzurri. Anche quello del quinto di sinistra ha dato parecchi grattacapi, ma tra Ashley Young, Matteo Darmian e un ottimo Ivan Perisic nel girone di ritorno, hai comunque potuto mettere una pezza. Il vice Lukaku invece manca. Mancava l’anno scorso, quando, complice l’infortunio in nazionale di Sanchez, Conte ha avuto a disposizione il solo Sebastiano Esposito come rincalzo dei due titolari. E anche quest’anno la situazione non è cambiata molto. Andrea Pinamonti ha tappato un buco, si è fatto trovare pronto in quelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa. Ha anche segnato un gol, il suo primo e unico in maglia nerazzurra, contro la Sampdoria. Però è evidente che all’Inter serva altro. Qualcuno su cui contare in caso di assenza di Lukaku. Il belga in queste stagioni ha offerto un rendimento altissimo anche dal punto di vista fisico. Non è praticamente mai uscito dal campo e questo è impressionante. Contare sul fatto che la cosa si ripeta all’infinito però vuol dire sottovalutare un problema. E farlo per il terzo anno di fila sarebbe diabolico. Si fanno diversi nomi, quello di Felipe Caicedo il più gettonato (vedi articolo), ma per il momento ogni discorso è prematuro. L’Inter deve prima risolvere la questione cessioni, poi potrà cercare di completare la rosa da consegnare a Inzaghi in vista della prossima stagione. Sperando che l’attacco dell’Inter possa confermare quanto di buono visto sotto la gestione Conte.

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