Brehme per l’Inter rappresenta più di una generazione di tifosi, anche perché è il simbolo di un periodo non ancora chiuso. Quel lungo periodo calcistico nerazzurro che può essere definito post-Facchetti. Il complimento più significativo dopo aver indossato quella maglia numero 3
UNICO DOPO FACCHETTI – Andreas per tutti Andy Brehme non è solo un numero. Ma è con il “suo” numero 3 sulla schiena che ha scritto pagine indelebili di storia calcistica. Con la maglia dell’Inter in Italia e in Europa, con la maglia della Nazionale Tedesca in Europa e nel Mondo. Utilizzando il piede mancino ma senza problemi anche quello destro. E segnando più gol degli assist confezionati. Utopia, oggi. Il terzino sinistro dell’Inter dei Record allenata da Giovanni Trapattoni è il terzo “nominato” di una delle più importanti formazione-filastrocca della storia nerazzurra. Del resto, un “3” simile non nasce ogni anno né ogni decennio. E tavolta può capitarne uno ogni secolo, al massimo due. Per l’Inter è così. La leggenda del terzino sinistro “maledetto” in maglia nerazzurra nasce dopo la partenza del classe ’60 tedesco e continua ancora oggi. Brehme è l’ultimo grande numero 3 della storia interista, l’ultimo degno del numero di Giacinto Facchetti e dell’affetto incondizionato della stessa tifoseria. Un ruolo non secondario.
IL DOPO BREHME – Negli ultimi vent’anni abbondanti la maglia numero 3 dell’Inter è stata indossata da tanti calciatori, molti solo di passaggio, ma nessuno in grado di avvicinarsi a quanto fatto da Brehme a Milano. Dal pari ruolo Luigi De Agostini a Nicolas Burdisso, difensore centrale argentino. Passando per gli italiani Paolo Tramezzani, i fratelli Antonio e Massimo Paganin, Angelo Orlando, Davide Fontolan, Mirko Conte, Gianluca Festa, Felice Centofanti, Andrea Seno, Alessandro Pistone, Massimo Tarantino, Francesco Colonnese e Fabio Macellari, ultimo terzino sinistro a indossare il numero 3 dell’Inter. Una lista infinita uniti dallo stesso numero di maglia all’Inter. Nell’elenco figurano perfino il centrocampista russo Igor Shalimov e l’attaccante sierraleonese Mohamed Kallon, che sono tutto fuorché terzini sinistri. E tutti i nomi confermano la stessa tesi: quando si pensa a un numero 3 dell’Inter dopo Facchetti, l’unico nome che viene in mente a tutti è quello di Brehme. Sempre, oggi ancora di più, solo che fa troppo male così.
Ciao, Andy.
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