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5 maggio, su coraggio: 20 anni dopo fa ancora male, ma non per Lazio-Inter

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Il 5 maggio è una data che ha tanti significati nella storia del calcio. E altrettante sfumature. Andando a pescare una data precisa, quella del 2002, per i tifosi interisti non è certo un bel ricordo. Eppure è proprio il “drammatico” pomeriggio di Lazio-Inter a dare un senso a questa fede. Vent’anni dopo la storia non può essere cambiata, ma si può continuare a esserne fieri anche da sconfitti. Perché, se esiste il 5 maggio 2002, non è “merito” dell’Inter…

CINQUE MAGGIO – Ci perdonerà Umberto Tozzi. Per la citazione. E soprattutto per i quattro giorni di ritardo. Ma a distanza di vent’anni, ricordare il 5 maggio 2002 è una pratica doverosa per ogni tifoso interista. Non tanto per il 14° Scudetto virtualmente già vinto e invece perso malamente – sul campo (ed è da sottolineare il fatto che a Roma sia stato perso sul campo) – all’ultima giornata. Più che altro, ricordare quell’evento sportivamente drammatico è un esercizio utile della serie: “Per non dimenticare”. A Roma il 4-2 di Lazio-Inter arriva dopo 33 giornate di dominio, da outsider, conto tutto e tutti. La narrazione preferita dalla stampa italiana vuole che l’Inter abbia buttato alle ortiche lo Scudetto in 90′, dimenticando i 3330′ precedenti. Ecco cosa fa più male. Immaginare altri campionati simili non è possibile nei tempi presenti. E meno male…

Il lungo 5 maggio 2002 nerazzurro

ALTRA PROSPETTIVA – Perdere sul campo fa parte del gioco. Fa male ma lo si deve accettare. Sempre. Ed è così anche per Lazio-Inter, preparata male e gestita peggio. Perché nessun interista sportivo nega che quella partita si sarebbe dovuta vincere a priori, invece di scendere in campo in modalità pre-festa. Ma non bisogna dimenticare in che modo si arrivò a Lazio-Inter del 5 maggio. E quindi perché quel tricolore venne assegnato all’ultima giornata, anziché prima. In tempi in cui c’è chi riesce a criticare l’introduzione della tecnologia, come il VAR, è bene ricordare cosa succedeva prima. Per questo, oggi, fa più male ricordare un (altro) rigore non assegnato per fallo su Ronaldo in campo piuttosto che il pianto dello stesso Ronaldo in panchina a Roma. Questione di prospettive. Il 5 maggio 2002 si trova a metà strada tra il 1998 e il 2006: non è un caso, non è una data casuale. Cinque maggio, su… coraggio, interisti!

Pubblicato da
Andrea Turano

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