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3 appunti su Slavia Praga-Inter: gioco verticale e due coppie decisive

La rubrica “3 appunti” pone l’attenzione su tre aspetti singolari di una partita. La prestazione di un singolo giocatore, una rete, o un dato statistico: tre cose da porre in risalto. In Slavia Praga-Inter, “3 appunti” si focalizza sull’uscita verticale, sull’intesa tra Lukaku e Lautaro Martinez, e su due giocatori over 30 sugli scudi.

1. VELOCE = PRECISO – Sin dai primi minuti, Slavia Praga-Inter ha dato l’idea di essere una partita “elastica”. Il possesso lento e ragionato non era nel piano gara dei due tecnici. Come contro il Torino, Antonio Conte ha tracciato un baricentro basso, in grado di contenere gli attacchi furiosamente avvolgenti dei cechi. Nonostante la maggior freschezza fisica dello Slavia Praga, i nerazzurri hanno saputo coprire intelligentemente il campo. Allargandosi e stringendosi per modellare la densità nella zona nevralgica. Sono poi riusciti ad impostare sempre ripartenze molto veloci: squadra subito in grado di estendersi, e pochi tocchi per armare l’indiavolata coppia d’attacco.

2. 22 GOL IN 2 – Con la doppietta di Lautaro Martinez e il gol di Romelu Lukaku (il primo in Champions League con l’Inter), la coppia d’attacco nerazzurra raggiunge il traguardo dei 22 gol segnati assieme. Numeri stratosferici, ma che non sono sufficienti per raccontare e descrivere la favolosa intesa che sembra scorrere tra i due (qui le parole dell’argentino e quelle del belga). Intesa che contro lo Slavia Praga è stata sublimata dai due assist che proprio Lukaku ha fornito al compagno, per la doppietta personale. Il 9 e il 10 dell’Inter parlano lo stesso esperanto calcistico, e Conte gongola.

3. CHI HA DETTO OVER 30? – L’Inter di quest’anno è una squadra giovane ma tutto sommato esperta (27,2 anni di media, secondo Transfermarkt). Conte ha lanciato subito Stefano Sensi (’95) e Nicolò Barella (’97), stravede per Alessandro Bastoni (’99) ed sta regalando sempre più minuti a Sebastiano Esposito (’02). Tuttavia, contro lo Slavia Praga sono saliti sugli scudi due giocatori che da tempo hanno compiuto il giro di boa dei 30 anni. Diego Godin (’86) ha respinto ogni assalto avversario, mostrando come mai finora in nerazzurro lo smalto dei tempi migliori. Borja Valero (’85), alla terza presenza stagionale e alla prima da titolare, ha giocato una partita di elevata intelligenza calcistica, compensando con la tecnica il prezzo richiesto dal fisico (l’unico errore commesso è stato vanificato da Samir Handanovic).

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