3 appunti su Inter-Fiorentina: esterni alti, apatia di gioco, Brozovic strappa
La rubrica “3 appunti” pone l’attenzione su tre aspetti singolari di una partita. La prestazione di un singolo giocatore, una rete, o un dato statistico: tre cose da porre in risalto. Tornando su Inter-Fiorentina, parliamo degli esterni, del possesso palla, e dell’ingresso di Brozovic.
1. ESTERNI ALTI – Le posizioni medie di Inter-Fiorentina lo certificano: Antonio Candreva e Ashley Young sono rimasti molto alti (vedi immagine sotto, presa da Sofascore). Il problema è che questo è avvenuto anche – e soprattutto – in fase di non possesso, causando quindi due criticità nella manovra. In primis, obbligavano a turno Nicolò Barella o Roberto Gagliardini ad allargarsi, lasciando le vie centrali indifese per eventuali ripartenze avversarie. E poi, rimanendo larghi ad aspettare la palla hanno rallentato irrimediabilmente la manovra. Antonio Conte non chiede questo, ai suoi esterni.
2. APATIA – Il gioco espresso dall’Inter contro la Fiorentina non è stato di certo esaltante. E i motivi sono diversi, tra cui il posizionamento dei laterali descritto sopra. A questo si aggiunge la scarsa coordinazione di movimento tra gli undici in campo. La manovra è risultata lenta e prevedibile, con gli avversari in grado di mantenere lo schieramento difensivo su ogni pallone. Come già altre volte, gli esterni non hanno agito da propulsori della manovra, ma si sono messi nelle condizioni di frenarla, creando congestione negli ultimi 30 metri.
3. STRAPPI DECISIVI – Marcelo Brozovic è entrato solo al 76′ di Inter-Fiorentina, ma ancora una volta ha fatto capire perché è fondamentale per questa squadra. Sfruttando anche i maggiori spazi lasciati dai viola sul finale di gara, il croato ha dato strappi potenzialmente decisivi alla costruzione di gioco nerazzurra. Sorprende che Conte abbia iniziato a fare esperimenti sulla mediana in questo momento della stagione, ma una cosa è certa: Brozovic, così come Barella, è imprescindibile.