3 appunti su Inter-Cagliari: Dimarco, Barella e il gioco in verticale
La rubrica “3 appunti” pone l’attenzione su tre aspetti singolari di una partita. La prestazione di un singolo giocatore, una rete, o un dato statistico: tre cose da porre in risalto. In Inter-Cagliari sarebbe facile dedicarsi alla doppietta di Romelu Lukaku. In realtà, gli appunti riguardano Federico Dimarco, Nicolò Barella e la verticalità.
1. DIMARCO – In Inter-Cagliari, Antonio Conte ha affidato a Federico Marco il posto da titolare sulla fascia sinistra. Un esordio per il 22enne italiano, che raccoglie la terza presenza stagionale, dopo gli scampoli contro Torino e Genoa. Prima volta dal primo minuto per Dimarco, che manifesta una vorace voglia di rimanere all’Inter. Complice anche un Cagliari dal ritmo piuttosto blando, Dimarco ha potuto imperversare a lungo sulla corsia sinistra, dimostrando anche la grande educazione del suo mancino. Una prova di grande professionalità, nonostante le indiscrezioni di mercato.
2. BARELLA – Inter-Cagliari è stata di sicuro una delle migliori prestazioni di Nicolò Barella con la maglia dell’Inter. Davanti alla sua ex squadra, il numero 23 si scrolla di dosso nostalgia e riconoscenza, e parte con il motore già caldo. Oltre alla solita prova di sostanza e onnipresenza sulla linea mediana, aggiunge anche una notevole qualità dalla trequarti in su. Sono i suoi i cross per le reti del 2-0 di Borja Valero e del 3-0, che vale la doppietta di Romelu Lukaku. Il classe 1997 non ha le stesse doti di regia dei compagni di reparto Brozovic e Sensi, ma non va assolutamente trascurato in fase di costruzione, soprattutto per la sua capacità di movimento tra le linee.
3. GIOCO VERTICALE – Il gioco verticale è uno dei più apprezzati da Antonio Conte, e lo si è visto che in Inter-Cagliari. Più che di contropiede, è più corretto parlare di rapida uscita palla al piede. Anche nella vittoria di ieri, i nerazzurri hanno dimostrato di saper risalire il campo con estrema velocità, con pochi passaggi del pallone. Una totale inversione di rotta rispetto al gioco visto nelle precedenti due stagioni, dove gli sforzi offensivi dell’Inter tendevano a spegnersi nelle zone laterali della trequarti d’attacco.