3 appunti su Inter-Bologna: torna Brozovic, letture sbagliate, mancanza di leadership
La rubrica “3 appunti” pone l’attenzione su tre aspetti singolari di una partita. La prestazione di un singolo giocatore, una rete, o un dato statistico: tre cose da porre in risalto. L’unico aspetto positivo di Inter-Bologna è il ritorno di Brozovic al centro del gioco. Però una presenza non abbastanza forte per colmare il vuoto di leadership di questa rosa, che perde 3 sanguinosi punti a causa di errori di lettura.
1. BROZOVIC – Inter-Bologna vede il ritorno di Marcelo Brozovic dal 1′. Il numero 77 prende da subito possesso delle redini della manovra nerazzurra, spegnendo la nostalgia provata da compagni, allenatore e tifosi. Brozovic gestisce il gioco a modo suo, cucendo i lembi della manovra dell’Inter: 64 tocchi e 40 passaggi riusciti, con una precisione dell’88,6% (dati rilevati da SofaScore). Il metronomo croato è – assieme a Nicolò Barella, assente ieri – imprescindibile per questa Inter, e si è visto. Se in forma e lucido, con compagni che si muovono in modo sinergico, è in grado di elevare lo sviluppo della manovra, dando velocità e favorendo verticalità verso Christian Eriksen e gli attaccanti.
2. LETTURE – La sconfitta dell’Inter contro il Bologna arriva per letture palesemente sbagliate da alcuni elementi della rosa. La manovra degli uomini di Sinisa Mihajlovic non è avvolgente e triturante, tuttavia il tridente rossoblu è veloce e, all’occorrenza, ficcante. L’errore più palese arriva in occasione del secondo gol emiliano, dove Danilo D’Ambrosio sale incomprensibilmente a pressare il portatore di palla. Un movimento che lascia Musa Barrow libero di colpire in piena area. Per non parlare dell’errore di Roberto Gagliardini, che non riesce a rinviare correttamente il pallone nell’azione che porta all’1-1. Tanti errori, soprattutto di movimento (di cui avevamo già parlato), non più giustificabili a questo punto della stagione.
3. SENZA LEADER – L’altra sensazione amara rilasciata da Inter-Bologna è l’assenza di un vero leader. A suo modo lo è Romelu Lukaku, che lascia il rigore del possibile 2-0 all’amico Lautaro Martinez: ma non è abbastanza. Nel momento più delicato della partita, nessun elemento in campo sembrava in grado di prendersi la responsabilità di scuotere i compagni e trascinarli verso i 3 punti. Questo è un elemento di cui si dovrà tenere conto nel prossimo mercato, perché anche la lacuna di carisma va assolutamente colmata.