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3 appunti su Ludogorets-Inter: Eriksen-qualità, D’Ambrosio top, ritmo zen

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La rubrica “3 appunti” pone l’attenzione su tre aspetti singolari di una partita. La prestazione di un singolo giocatore, una rete, o un dato statistico: tre cose da porre in risalto. In Ludogorets-Inter, Christian Eriksen sale in cattedra e gioca il suo calcio. Ottima prova offensiva di Godin, nonostante i ritmi bassi della squadra.

1. FINALMENTE ERIKSEN! – In Ludogorets-Inter Christian Eriksen spegne la perplessità che iniziava a intravedersi nello sguardo di molti. Antonio Conte lo schiera titolare, e il danese ha tutto il tempo e lo spazio di sciorinare la sua qualità. È il secondo interista per palloni toccati (90, tre in meno di Diego Godin), ma è il primo attore nella costruzione dei pericoli offensivi. Dispensa calcio con totale tranquillità e confidenza nei suoi mezzi: mai un tocco banale, passaggi quasi sempre volti a mettere un compagno in condizione di attaccare. Trova il primo gol con l’Inter con una bellissima botta dal limite di destro, dopo che Iliev aveva già neutralizzato un sinistro sibillino da pari distanza.

2. INCURSOREDanilo D’Ambrosio è stato una mezzala aggiunta di Ludogorets-Inter, come si può notare anche dalla sua heatmap (fonte: SofaScore). Il jolly è tornato titolare dopo diverso tempo, in una partita ideale per esaltare le sue molteplici funzionalità.

Prese le misure ai timidi attaccanti bulgari, spesso e volentieri osa l’avanzata offensiva, proponendosi come ulteriore appoggio alla manovra sulla destra (come nell’1-0 di Eriksen). Con Matias Vecino e Victor Moses costruisce buone combinazioni, soprattutto nel primo tempo. Un recupero fondamentale, per l’Inter e per Antonio Conte.

3. MARCE BASSE – Complice anche la presenza di Borja Valero, in Ludogorets-Inter i nerazzurri hanno mantenuto un ritmo controllato. Lo spagnolo non è impulsivo come Marcelo Brozovic e non ha gli stessi strappi volti ad accelerare l’azione offensiva. Una partita di gestione tutto sommato ordinaria, che permette a molti non titolari di ritrovare ritmo e fiato in vista dell’ultimo, fondamentale, trimestre stagionale.

Pubblicato da
Riccardo Buson

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