Mourinho: “Tottenham, che impatto! Non è successo spesso. Prometto…”

Mourinho è il nuovo allenatore del Tottenham. Il tecnico portoghese, nella prima intervista rilasciata al sito del club inglese, esprime tutta la sua soddisfazione e fa un paragone con l’arrivo nei suoi precedenti club. Di seguito le sue dichiarazioni

SODDISFAZIONE – José Mourinho, neo allenatore del Tottenham, esprime tutta la sua soddisfazione e fa una promessa: «Non potrei essere più felice e non vedo l’ora di affrontare questa sfida. Cosa posso promettere? Passione, vera passione. Passione per il mio lavoro, ma anche passione per il mio Club. È così che ho affrontato tutta la mia carriera e voglio tentare tutto per rendere felicità tutti coloro che amano il Club. È un privilegio quando un manager va in un club e sente soddisfazione in relazione alla squadra che avrà».

IMPATTO – Mourinho fa poi un paragone con l’impatto avuto con i suoi precedenti club, tra i quali l’Inter: «Non è successo molte volte. Ad essere onesti, la maggior parte delle volte andiamo nei club e pensiamo sempre “ci piace qualcosa, ma non abbastanza”. Si pensa immediatamente a cosa fare per cambiare. Cosa fare per sviluppare un approccio tra le tue idee e il profilo dei giocatori. Questo è un caso completamente diverso. Queste non sono parole di circostanza, non sono parole dell’allenatore del Tottenham, sono parole che ho detto e ripetuto negli ultimi tre, quattro, cinque anni anche da avversario. Ho sempre parlato delle potenzialità del club, delle qualità dei giocatori, del magnifico lavoro che il club stava facendo per mantenere tutti i buoni giocatori che la maggior parte dei grandi club in Europa avrebbero voluto».

TALENTO – Infine Mourinho fa i complimenti al settore giovanile: «Mi piace molto questa squadra. Certo, non farò nomi, non li dirò a nessuno perché questo è completamente contrario al mio concetto di cosa deve essere una squadra, ma mi piace molto la potenzialità della squadra. Non esiste un manager al mondo a cui non piaccia allenare i giovani giocatori e aiutarli a evolversi, non ce n’è uno. Il problema a volte è arrivare nei club e vedere che il lavoro fatto non è stato abbastanza buono da formare questo tipo di giocatori. Ma quando li hai, i manager sono sempre felici di farli crescere. Guardo alla nostra storia e vedo che l’Academy dà sempre il talento di cui necessita la prima squadra. Naturalmente, non vedo l’ora di iniziare a lavorare».

Fonte: tottenhamhotspur.com